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StaiSciupacco: cosa c’è dietro il “pacco da giù” di Casa Surace? Intervista a Daniele Pugliese

     

    Quella dei ragazzi di Casa Surace, la factory e casa di produzione nata nel 2015 che oggi conta più di 4 milioni di fan sul web, è proprio come sembra una di quelle storie di successo che nascono dalle “grandi mangiate” tra “grandi amici”. E lo stesso vale per il progetto che hanno realizzato, lo StaiSciupacco, con l’aggiunta di alcuni ingredienti speciali in più: la voglia di valorizzare i prodotti e le diversità di tutto il territorio italiano, il gusto di dare una mano alle piccole aziende e il piacere di regalare emozioni uniche, come quelle che solo un “pacco da giù” può dare. 

    Tutto questo, oltre a tanta passione, traspare chiaramente dalle parole di Daniele Pugliese, co-founder e autore di Casa Surace (Nicola dei famosi video, per intenderci), che abbiamo avuto il piacere di intervistare per scoprire qualcosa in più sullo StaiSciupacco, nato non a caso in un anno particolare, il 2020, per ridurre le distanze e fare apprezzare le eccellenze italiane nel mondo. 

    Ed è proprio il “pacco da giù” prima citato – non una semplice scatola piena di cibo, ma un insieme di sapori in grado di far sentire chi è lontano più vicino a casa – la base del progetto che stiamo per raccontarvi.

    StaiSciupacco: storia di uno stereotipo che oltrepassa i confini

    Di cosa stiamo parlando? Di una serie di pacchi a tema, contenenti prodotti agroalimentari tipici ma anche di gadget e oggetti unici, legati a iniziative per il sociale, che è possibile ricevere direttamente a casa, ovunque ci si trovi; e poi soprattutto di un’opportunità per le piccole e medie imprese. Ma facciamo un passo indietro e andiamo alla nascita del progetto. 

    staisciupacco

    Ilaria Palmieri e Giovanna Marrone © Casa Surace

    Da Casa Surace a StaiSciupacco il passaggio obbligatorio è “andare oltre gli stereotipi” ci spiega Daniele. Nel primo caso lo stereotipo è la famiglia che si riunisce a tavola per mangiare in una tipica domenica italiana, un’immagine che racconta un contesto che in realtà porta con sé tutta una serie di valori importanti: “l’affetto, trasmesso da chi si è impegnato nella preparazione del pasto da condividere; la condivisione e la voglia di stare insieme; la stagionalità e il rispetto per i prodotti della terra, portati a tavola dai nonni con le verdure che hanno coltivato durante l’anno”. E qui non possiamo che essere d’accordo con le parole del co-founder di Casa Surace: il cibo, ancora una volta è l’elemento che trasmette e racconta identità e valori, in questo caso quelli che passano attraverso i contenuti della famosa casa di produzione. 

    Senza allontanarci troppo dal cibo, “dall’altro lato continua Daniele StaiSciupacco parte dallo stereotipo del ‘pacco da giù’ per arrivare a tutto ciò che sta dietro questa preparazione: una mamma, un papà, o qualunque altra persona che gli sta dedicando del tempo, confezionandolo e riempiendolo non solo di prodotti ma dell’affetto che non può dargli di presenza. E chi lo riceve, poi, sin da quando lo apre ne percepisce il calore, anche quando all’interno del contenitore ci sono alimenti che può comprare sotto casa… Dentro ‘il pacco da giù’ tutto ha un altro sapore”.

    “Partendo da qui – va avanti – ci siamo chiesti come tutto questo potesse trasformarsi in qualcosa di più ampio, non un progetto commerciale, ma una realtà che arrivi ad essere di sostegno a chi è lontano da casa, ma anche alle aziende che vogliono andare più lontano”. Il tutto, aggiungiamo noi, andando a toccare tematiche importanti come: la sostenibilità ambientale, la tracciabilità della filiera produttiva e la solidarietà, di cui vi parliamo nei prossimi paragrafi. 

    Un’opportunità per le piccole imprese

    Soprattutto in un periodo come quello che stiamo vivendo, il valore aggiunto di un progetto come questo si ritrova nella possibilità di cui possono godere le aziende che aderiscono allo StaiSciupacco, ovvero: avere sia visibilità online che superare i confini, perché i pacchi, ci dice Daniele “arrivano oltremare e portano il Made in Italy anche all’estero”.

    staisciupacco progetto

    © Casa Surace

    “Il modello che utilizziamo ci racconta poi è quello del baratto. Le aziende, infatti, non devono fare altro se non mettere a disposizione i prodotti e noi avviamo per loro un vero e proprio percorso di digitalizzazione”. 

    “Abbiamo anche aziende che provengono da paesini di 400 abitanti specifica così come alcune più grandi che ci aiutano a dare valore al pacco, con i loro prodotti e la loro fama, e che si fanno portavoce facendo da amplificatore di comunicazione, promuovendo il pacco attraverso i loro canali, andando anche a sostegno delle piccole realtà.”

    Per qualche esempio, vi suggeriamo di dare un’occhiata alla pagina Facebook del pacco di Casa Surace, dove si trovano le storie delle aziende e dei prodotti che riempiono il pacco, come la storia del sogno di Maria Rosaria, condiviso dal marito Giovanni e dal padre, che di nome fa sempre Giovanni. “Un’avventura profumata, che cresce e guarda al futuro tra i chicchi tostati di caffè, e la golosa cioccolata che manda in estasi i palati. Quello di chi dietro le quinte lavora ogni giorno con passione, con l’impegno di voler far bene, sposando la filosofia del ‘buono’” si legge tra un post e l’altro.

    Quali sono i limiti geografici di un “pacco da giù”?

    E per chi ora si stesse chiedendo: un prodotto emiliano, come un buon pezzo di mortadella di Bologna IGP, in partenza verso Trento, si può considerare un “pacco da giù”? La risposta è sì. Come avete letto prima, lo StaiSciupacco supera i confini, e non solo quelli degli stereotipi. I prodotti di questi pacchi provengono da – e possono arrivare in – tutte le regioni d’Italia.  

    StaiSciupacco sospeso: “Se non hai un motivo per sorridere te lo regaliamo noi”.

    E poi, quando l’ironia incontra la solidarietà: la prende a braccetto e insieme vanno nella giusta direzione, in questo caso lo Staiusciupacco Sospeso. Un’idea che nasce dai messaggi ricevuti sui social, racconta l’intervistato: “A dicembre abbiamo chiesto ai nostri fan di raccontarci i motivi per ricevere o regalare uno StaiSciupacco. E ne abbiamo ricevuti tantissimi, per non parlare delle storie che in tanti hanno voluto condividere con noi. 

    Da queste motivazioni, che non sono solo di carattere economico ma anche familiari, di salute, di lontananza, nasce l’intenzione di rendere solidale una parte del progetto”. Un’iniziativa che richiama, se non altro per il nome e per l’intenzione, l’abitudine, un tempo più viva nella tradizione sociale napoletana, del caffè sospeso, per cui per ogni caffè ordinato è possibile pagarne uno in più a beneficio di uno sconosciuto, offrendo così un dono a qualcuno che non può permetterselo. 

    Chi fosse interessato a ricevere o inviare uno StaiSciupacco Sospeso trova maggiori informazioni sul sito del progetto. 

    E la sostenibilità? “Il pacco è una dispensa, non si butta via niente”

    Alla domanda “Come si inserisce il tema della sostenibilità nelle varie edizioni di Staisciupacco?” il co-founder di Casa Surace risponde: “Il pacco è una dispensa”.

    staisciupacco fuorisede

    © Casa Surace

    Ogni StaiSciupacco infatti viene realizzato secondo un antico monito “Non si butta niente”, che fa subito pensare all’idea di tanti nonni, rappresentati egregiamente da Nonna Rosetta, simbolo di Casa Surace. Ed ecco che il packaging dello StaiSciupacco del Fuorisede, ad esempio, l’ultima novità del momento, sempre in edizione limitata e pensata per questa Pasqua 2021 ancora all’insegna delle restrizioni, ha la forma di uno stipetto, con tanto di mensoline e sportelli, in questo modo, una volta consumati i prodotti, lo si può riutilizzare come una vera e propria dispensa. 

    Ma non è tutto. Parlando di sostenibilità, l’ultimo – non di certo per importanza – ingrediente di questa ricetta così ben riuscita è legato ai materiali del packaging e di tutti i componenti del pacco. “Tutti gli elementi che compongono lo StaiSciupacco, dal contenitore agli incarti, sono riciclabili al 100%” ci tiene a precisare Daniele. Per concludere poi, ciliegina sulla torta, un’altra tematica a noi molto cara, proprio come quella prima citata: il rispetto per le persone e per il lavoro. “Le aziende che collaborano con noi vantano una filiera pulita e tracciabile, cosa per noi molto importante”.

    Ringraziamo e salutiamo tutti i ragazzi della casa, soprattutto Nonna Rosetta, contenitore di saggezza, saperi e sapori, proprio come tutti i nonni. Fateci sapere se avete intenzione di acquistare o regalare uno StaiSciupacco. 

    E intanto, come dicono i ragazzi: “portiamo pacienza”, le domeniche di una volta torneranno presto!

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