La segale è un cereale coltivato in particolar modo nell’Europa Centrale o in quota, in quanto questa pianta mostra maggior tolleranza alle gelate tardive e alla cattiva esposizione. Ha una migliore capacità di adattamento rispetto al grano. Per secoli, nelle zone fredde, ha rappresentato una preziosa fonte di carboidrati dove il grano non avrebbe potuto essere coltivato. Con la segale viene prodotto ancora oggi il pane nero, ma non solo. La segale, soprattutto se integrale, ha effetti benefici sul nostro intestino. Regola i processi digestivi e migliora la flora intestinale, nutrendo il microbiota buono, responsabile in parte anche del corretto funzionamento del sistema immunitario. Ma la storia della segale nasconde una curiosità che oggi, ormai risolta, possiamo considerare divertente. In epoche passate non lo è stata altrettanto, rappresentando una grossa difficoltà e creando numerosi disagi oltre ad aver originato un particolare culto.
Segale cornuta o Ergot, cos’è e cosa provoca
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La segale purtroppo è da sempre soggetta ad un particolare ascomicete chiamato Claviceps purpurea, conosciuto anche come Ergot. Si tratta di un fungo che infetta la segale e gli conferisce il particolare aspetto da cui proviene, appunto, la definizione “cornuta”. Ma in tempi di carestia non si andava troppo per il sottile e le spighe colpite venivano comunque impiegate nella panificazione. Il risultato era l’ingestione, da parte delle persone, di questo fungo dagli effetti allucinogeni.
Coloro che non morivano subivano gli effetti psicoattivi degli alcaloidi contenuti dalle spighe modificate in forma di corno. Oggi i composti dell’Ergot vengono utilizzati in modo positivo nella scienza medica grazie alle loro proprietà vasocostrittrici, come nel caso dell’ergotamina, in grado di agire contro l’emicrania. L’ergotossina e l’ergometrina trovano invece impiego nell’ostetricia e sono utilizzate nella fase post-parto per facilitare l’espulsione della placenta. Gli stessi composti sintetizzati vengono impiegati nel trattamento del morbo di Parkinson. Negli anni 60/70 a partire dall’Ergot è stata sintetizzata LSD, una droga dagli effetti psichedelici.
Dalla segale cornuta all’LSD passando per il santuario
Gli alcaloidi dell’Ergot causano dunque allucinazioni, ma anche sfoghi cutanei. Entrambi questi effetti, in passato, venivano interpretati rispettivamente come visioni mistiche e fuoco di Sant’Antonio. Per questo motivo molte delle persone colpite da questi sintomi si recavano in pellegrinaggio proprio nel nostro paese, in direzione del Santuario dedicato a Sant’Antonio Abate. La curiosità sta nel fatto che, effettivamente, i pellegrini guarivano. Una volta cambiata zona climatica infatti, le persone colpite cessavano di alimentarsi di pane di segale, cominciando a nutrirsi di alimenti a base di grano. Sospendendo l’introduzione degli alcaloidi dell’Ergot, le persone smettevano di manifestare i sintomi, e tranne nei casi dove la malattia aveva provocato danni irreversibili, guarivano totalmente, attribuendo il risanamento ad una grazia concessa dal Santo.