Il pesce è spesso scelto per motivi salutari, tra cui la diffusa idea che faccia bene alla memoria. Molte delle proprietà attribuite ai cibi sono antiscientifiche o parzialmente vere-. Senza contare che spesso con la cottura -o una errata cottura- siamo noi stessi ad inficiare delle proprietà tipiche degli alimenti. Il motivo per cui il pesce ha la fama di essere un ottimo alimento per il cervello deriva dal suo elevato apporto di fosforo. Questa sostanza è responsabile della salute di denti ed ossa, partecipa alla costituzione delle membrane cellulari e contribuisce a trasformare il cibo in energia. La carenza di fosforo è nota come iposfosfatemia ed include sintomi come debolezza muscolare, stupor e coma e nei casi più gravi, morte. Se la carenza è lieve si possono manifestare fratture ossee, fragilità e dolori.
Il fosforo fa molto per la nostra mente: migliora la memoria, rasserena, contrasta stanchezza e depressione. Può mitigare collera ed irascibilità, migliora la determinazione e la consapevolezza. Il fosforo dunque è una risorsa preziosissima: peccato che cercarla nel pesce non è una scelta vincente. E’ vero che negli alimenti di origine animale il fosforo presenta una maggiore biodisponibilità, ma legumi, uova, cereali e formaggi apportano quantitativi di fosforo molto maggiori a parità di peso/prodotto. Inoltre il fosforo è presente in numerose specie vegetali di largo consumo e per di più il nostro organismo riesce a stoccarlo, quindi una carenza è veramente rara, mentre i suoi eccessi vengono espulsi senza effetti collaterali.
Insomma, se si vuole mangiare il pesce non bisogna ricorrere alla vecchia filastrocca del “fa bene al cervello” che già per la vaghezza con cui veniva espressa avrebbe dovuto farci dubitare sin da bambini. Il ogni caso il pesce azzurro è da preferire rispetto altre specie, grazie al suo apporto di Omega 3 ed Omega 6, in grado di ridurre le conseguenze dell’arteriosclerosi. Si parla dunque di sgombro, alici, sarde e sardine, acciughe, merluzzo orata e branzino, da consumarsi al vapore, al forno o grigliati, senza eccedere con i grassi in cottura o condimento.
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