Si avvicina la bella stagione e in molti intraprendono una dieta con l’intenzione di perdere peso. Un grande aiuto può venirci dal riso. Anche senza modificare in maniera sostanziale la propria alimentazione, è sufficiente sostituire le normali porzioni di pasta con del riso per riuscire a perdere ca. 4 kg in un mese. Ancor meglio se a questo semplice trucco accompagniamo una dieta varia ed equilibrata. Il riso è di facile digestione, contribuisce alla regolarità intestinale e aiuta ad ottenere un fisico molto più asciutto in breve tempo. Ma quanto riso mangiare per dimagrire? Ecco la risposta della scienza.
Riso per dimagrire, ecco come
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Il riso apporta numerosi benefici e vanta interessanti proprietà. Ma non si tratta di un prodotto tanto ipocalorico come potremmo pensare: quindi è indispensabile porsi un limite nelle quantità. La porzione ideale di riso è di ca. 70 gr se lo si consuma come risotto o come riso in bianco, accompagnato da verdure o legumi. Se si serve il riso in una zuppa invece è preferibile restare entro i 50 gr di prodotto. Inoltre è bene consumarlo non più di tre volte la settimana, sia per variare l’alimentazione, che deve essere sempre completa e bilanciata lasciando spazio ad altri alimenti, che per evitare di vedere il peso lievitare anziché scendere. Per stimare la porzione il prodotto va pesato crudo.
Riso, non solo dimagrimento: proprietà e benefici
Il riso apporta antiossidanti , utili a contrastare l’invecchiamento e prevenire le patologie degenerative legate all’età. Inoltre è facile da digerire ed adatto a tutti, bambini, anziani, celiaci e persone affette da diabete. Contiene acidi grassi essenziali utili al nostro cuore e al cervello, oltre ad apportare lisina e proteine di alta qualità. Per questo è una scelta ideale per gli sportivi, che apprezzeranno anche il suo apporto di vitamina B, in grado di fornire una sferzata di energia. Parte della vitamina B resta nell’acqua, ma questa può essere bevuta o utilizzata per altre preparazioni. Il riso è ricco di potassio e povero di sodio, perciò si configura idealmente anche nell’alimentazione di chi soffre di ipertensione.