Il miele è una sostanza prodotta dalle api (della specie Apis Mellifera) a partire dalla raccolta di nettare o della melata- Questa è una secrezione zuccherina prodotta da alcuni afidi che, a loro volta, la stingono nutrendosi della ninfa delle piante. Questa raccolta effettuata dalle api si definisce bottinaggio . Lo scopo di questa produzione è il sostentamento delle api stesse. Esistono numerosi tipi di miele, classificati a seconda del tipo di raccolta effettuata dalle api, che dipende dalla vegetazione da cui sono circondate. Un ape può percorrere fino ad un km per reperire il nettare o la melata. Se sita in un bosco di castagno o di acacie, o in un campo abbastanza esteso di erba medica, o circondato per tale estensione da, ad esempio, ailanto, si può ragionevolmente supporre che il miele ottenuto sia uniflorale. Ovviamente ci sarà sempre una piccola percentuale di altri nettari. Dove invece non c’è questa mono varietà estensiva, si parlerà di miele millefiori.
I mieli più conosciuti in Italia sono appunto il millefiori, ottenuto da più nettari e tendente alla solidificazione e alla cristallizzazione. Il secondo più conosciuto e diffuso è il miele di Acacia, ricavato prevalentemente da Robinia Preudoacacia. Questo miele ha consistenza liquida e sapore tenue e delicato, spesso con retrogusto di vaniglia. Meno comuni ma presenti troviamo il miele di agrumi, ottenibile solo al sud Italia, il miele di Ailanto, dal colore chiaro e dall’aroma fruttato. O ancora il miele di Castagno, dal colore scuro e dal sapore forte ed amaro, gradito perciò a pochi ma molto benefico per cuore e polmoni, il miele di Edera, dal colore bianco, dolcissimo e tendente alla cristallizzazione. In generale possiamo dire che il miele ha elevate calorie (circa 304 ogni 100 gr di prodotto). E’ un prodotto sempre molto mineralizzante, con il suo apporto di calcio, ferro, magnesio ma soprattutto potassio. Contiene soprattutto polifenoli, flavonoidi, alcaloidi, glicosidi e composti volatili, che lo rendono un prodotto antiossidante, protettivo, antimicotico, antinfiammatorio, antiproliferativo nei confronti delle cellule tumorali e metastatiche. Aumenta le difese immunitarie e sostiene l’organismo. Ma quanto miele è possibile mangiare con la glicemia alta?
Nonostante le numerose proprietà del miele, purtroppo, in caso di diabete, ci troviamo di fronte ad un alimento non concesso. La sua composizione è di 40% di fruttosio e 40% di glucosio, un quantitativo immane di zuccheri che si riversa nel sangue e va processato dal nostro metabolismo, con inevitabili picchi glicemici. Con estrema moderazione è possibile concedersene un poco, sostituendolo allo zucchero (che pure andrebbe in realtà eliminato) perché almeno, rispetto a quest’ultimo, il miele apporta numerosi benefici mentre lo zucchero apporta solo calorie vuote. Ma nessuno dei due prodotti dovrebbe rientrare, in alcuna misura, nell’alimentazione di chi soffre di glicemia alta.
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