Quella conosciuta oggi come sindrome del colon irritabile o dell’intestino irritabile, veniva una volta definita “colite spastica” ed è una condizione particolarmente disagevole. Si presenta con dolori addominali più o meno intensi, o nel migliore de casi, con fastidio e senso di tensione all’addome. Può causare sia stipsi che stitichezza, o addirittura episodi diarroici, o ancora mista, causando alternativamente ciascuno di questi disturbi. Non è diagnosticabile visivamente, in quanto l’intestino non presenza alterazioni anatomiche. Per questo ancora oggi è difficile identificare una causa, e l’ipotesi resta un’anomalia tra encefalo e fibre nervose responsabili della corretta comunicazione tra intestino e mente.
Ad oggi una delle difese essenziali contro i numerosi disturbi causati da questa condizione è una sana e corretta alimentazione. Recenti studi hanno rinvenuto micro-focolai infiammatori all’interno dell’intestino, ribaltando così la teoria vigente che escludeva il coinvolgimento di un’infiammazione in questa patologia. In ogni caso, ad oggi, sembra funzionare l’eliminazione di alcuni cibi che fungono da triggers, da attivatori della sintomatologia. E’ necessario evitare o prestare attenzione a caffè, tè, cioccolata, spezie e cibi grassi. Anche alcuni tipi di frutta e verdura innescano i sintomi, tra cui i piselli, e alcune brassicacee come cavolfiore, broccolo, cappucci, verze oltre al latte e alle sostanze alcoliche. Giocano un forte ruolo anche lo stress e le alterazioni ormonali, situazione evidente soprattutto nelle donne in virtù della presenza del ciclo mestruale. Ma se il latte è uno dei responsabili, quale formaggio mangiare se hai il colon irritabile?
Tra gli alimenti consigliati troviamo pane, pasta, riso e cracker, senza limitazione di quantità. Via libera a frutta e verdura, ad eccezione di quegli alimenti contenenti elementi sulfurei (aglio, porro, cavoli) o fibrose (come sedano, coste, di nuovo porri e cavoli). Meglio preferire verdure da foglia come biete, cicorie, insalate, radicchi, finocchi giovani, asparagi e zucchine. Nei pomodori l’elemento di disturbo sembra essere il seme, che con un po’ di cura può venire scartato. Per quanto riguarda i formaggi, meglio preferire quelli senza lattosio o con ridotto contenuto di lattosio. Sono ammessi rosa camuna, fontina, pecorino, Grana Padano, oltre a provola e scamorza.
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