I carciofi sono un ortaggio dalle innumerevoli proprietà, in particolar modo depurative. Hanno pochissime calorie, appena 47 per 100 gr di prodotto, a fronte di un quantitativo di ferro, calcio, magnesio e potassio veramente notevole. Hanno anche un buon apporto di vitamina C. La principale difficoltà che le persone riscontrano con i carciofi è pulirli adeguatamente: i carciofi sono in realtà il fiore di questa Asteracea, i cui “petali” terminano a punta e le cui brattee esterne risultano particolarmente coriacee.
Inoltre durante la pulizia anneriscono: per evitarlo è sufficiente procurarsi una ciotola piena di acqua fredda in cui sia stato spremuto un limone, ed immergerci i carciofi man mano che vengono puliti.
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I carciofi si trovano in due diversi periodi a seconda della varietà e della zona di provenienza. C’è una varietà unifera che produce da marzo a giugno, mentre i rifiorenti hanno una prima fioritura in autunno tra ottobre e novembre e una seconda ondata a maggio.
Carciofi e glicemia, si può fare?
I carciofi hanno un indice glicemico pari a 20, sono perciò adatti ad un consumo da parte di chi soffre di diabete. Inoltre i carciofi sono particolarmente ricchi di inulina, un polisaccaride in grado di tenere sotto controllo la glicemia. I carciofi svolgono inoltre un ruolo protettivo nei confronti del fegato, grazie alla cinarina, sostanza che stimola la secrezione biliare. La stessa stimola la diuresi favorendo la depurazione del nostro organismo. Per sfruttare questa proprietà è necessario però consumare il carciofo crudo.
Il trucco della nonna riguardo i carciofi e la glicemia
I carciofi hanno un elevato quantitativo di fibre, in grado di tenere sotto controllo l’indice glicemico. Si può sfruttare questo ruolo di modulatore glicemico-insulinico ed approfittare per godere in un piatto di pasta con i carciofi. La ricetta della nonna prevede, dopo un’accurata pulizia dei carciofi, di soffriggerli in un tegame con l’aggiunta di aglio e prezzemolo tritato, il succo di mezzo limone (utile ad aumentare l’assorbimento del ferro contenuto nei carciofi) e sfumare il tutto con mezzo bicchiere di vino sul finire della cottura. Quando i carciofi sono ormai teneri è possibile buttare la pasta scolandola al dente, così da terminare la cottura nel tegame contenente il condimento affinché leghi al meglio.