HomeSaluteMela: ecco come mangiarla per combattere la stanchezza

Mela: ecco come mangiarla per combattere la stanchezza

Come recita il detto, una mela al giorno toglie il medico di torno. E lo fa anche grazie al suo benefico effetto sull’intestino, che non a torto viene considerato un “secondo cervello”. Lo stato di salute di questa parte del corpo può notevolmente influenzare il nostro umore e il funzionamento di altre parti del corpo. Un intestino sano equivale ad una pelle più sana e luminosa, unghie forti e sistema immunitario reattivo. La mela è l’ideale per nutrire la flora intestinale buona: si tratta di un frutto facilmente digeribile dall’alto potere detossinante, tonico, uricolitico, diuretico e miorilassante.

Mela, proprietà e benefici

La mela è un frutto considerato ideale anche per chi soffre di diabete, consumata sia cotta che cruda. Le sue calorie variano a seconda del tipo e del grado di maturazione, ed oscillano tra le 55 e le 75 kcal ogni 100 gr di prodotto. Le mele sono ricche di fibre, tra cui la pectina, una sostanza gelificante che per questa sua proprietà viene utilizzata nella preparazione  di marmellate, in cui basta aggiungere la mela per addensarle. La pectina, oltre a nutrire i batteri buoni, è in grado di rivestire il colesterolo ed impedirne l’assorbimento. Le fibre contenute nella mela la rendono un frutto saziante, utile a contrastare la fame nervosa e prezioso in caso di dieta. Queste fibre sono anche in grado di regolare il transito intestinale.

Mela, ecco perché questo frutto è utile a combattere la stanchezza

La mela è un frutto rinvigorente in grado di fornirci molta energia grazie al suo apporto di vitamine del gruppo B, utili a trasformare in energia il cibo che mangiamo. La mela apporta anche 4,6 mg di vitamina C, un valido antiossidante che ostacola l’eccesso di cortisolo, noto come ormone dello stress e responsabile, tra gli altri, dei cali di energia. Per godere di questi benefici è necessario mangiare mele con regolarità. Inoltre vanno consumate crude e senza privarle della buccia, dove si concentra il maggior contenuto di pectine.

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