La cipolla è una bulbosa appartenente alla famiglia delle Amaryllidiacee, la stessa di aglio e porro. Si tratta di una pianta biennale che per il consumo alimentare viene però coltivata annualmente, dato che lo scopo non è la montata a fiore per ottenere il seme ma la raccolta di un bulbo il più possibile grande e tenero. Le cipolle hanno la capacità di migliorare la risposta immunitaria, di attivare numerose funzioni organiche e hanno un’azione antibatterica ed anti-infettiva. Ma cosa succede se si mangia troppa cipolla? Incredibile
La cipolla vanta numerose proprietà: ricca di sali minerali, è utile per reintegrare quelli persi soprattutto in estate. E’ una preziosa alleata del cuore, in quanto in grado di fluidificare il sangue, riducendo il rischio di infarti ed ictus. La cipolla è nota anche per la sua azione espettorante, utile in caso di tosse grassa e bronchite. La cipolla è soprattutto un potente anti-infiammatorio. Grazie a questo riesce a contrastare anche gli stati infiammatori perenni, alla base di alcune sintomatologie dolorose come l’artrite. La cipolla stimola la diuresi, favorendo la depurazione dell’organismo e contrastando la cistite. I benefici per il cuore vengono anche dalla proprietà della cipolla di contrastare il colesterolo e ridurre i trigliceridi.
La cipolla andrebbe comunque consumata in maniera moderata, anche se non esistono stime oggettive di quanto. All’incirca l’ideale dovrebbe corrispondere ad una cipolla al giorno a testa, equivalente a 100-150 gr. In questo modo si dovrebbe riuscire a beneficiare delle sue qualità senza rischi, rappresentati soprattutto dalla sua indigeribilità. Anche se questo è estremamente variabile da persona a persona e alcuni la digeriscono benissimo, ad altri causa aerofagia, gonfiore, crampi e persino dissenteria se consumata in maniera massiccia. Questo è dovuto al suo apporto di carboidrati a catena corta. Inoltre risulta irritante a chi soffre di sindrome dell’intestino irritabile: in quel caso meglio evitarla totalmente.
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