Il kiwi è un frutto a maturazione autunnale che, grazie alla frigoconservazione e all’importazione, possiamo trovare anche durante il resto dell’anno. Ma mangiare kiwi in inverno è particolarmente utile e prezioso per il nostro corpo, soprattutto grazie alla sua ricchezza di vitamina C (92,7 mg ogni 100 di prodotto). Questa sostanza, oltre a rafforzare il nostro sistema immunitario aiutandoci a contrastare i mali di stagione, agisce da antiossidante, combattendo lo stress ossidativo e l’invecchiamento cellulare, e proteggendo la pelle dalle conseguenze degli sbalzi di temperatura grazie al suo benefico effetto sui tessuti. Il kiwi è povero di calorie (61 ogni 100 gr di prodotto), privo di colesterolo e grassi ma ricchissimo di sostanze minerali. In 100 gr di kiwi sono presenti ben 312 mg di potassio, oltre a magnesio, calcio e ferro. Il kiwi apporta anche proteine e fibre (ben 3 g).
Ma cosa accade al nostro corpo se mangiamo due kiwi al giorno? Il kiwi è un frutto ricco di acqua e quindi diuretico e detossinante, in grado di contrastare la ritenzione idrica e mantenerci idratati. Con il suo apporto di minerali il kiwi è utile a controllare l’ipertensione e provocare la riduzione dei trigliceridi ematici. La sua caratteristica peculiare è la presenza di acido alfa-linoleico in alta concentrazione. Si tratta di un acido grasso essenziale appartenente al gruppo degli Omega 3. Una porzione di kiwi in genere equivale proprio a 2/3 frutti ( 100-300 g), che apporta al nostro corpo dalle 44 alle 132 calorie (in media 88) in base alla maturazione del prodotto e al conseguente grado zuccherino sviluppatosi nel frutto.
Questo frutto, ritenuto esotico per il suo aspetto e dalla provenienza orientale, è oramai perfettamente acclimatato ai nostri climi al punto che il Lazio e il Veneto ne sono tra i maggiori produttori al mondo, insieme alla California. Purtroppo il kiwi rientra tra i frutti più comunemente associati alle reazioni allergiche, i cui sintomi vanno dall’irritazione del cavo orale fino a gravi reazioni respiratorie. La causa è una proteina contenuta nei kiwi, nota come enzima actinidina. Inoltre a causa dell’alta concentrazione di cristalli di ossalato di calcio il kiwi è sconsigliato in coloro che già soffrono di calcolosi renale. Gli stessi possono causare prurito e bruciore in bocca anche in soggetti non allergici, ma si tratta di un’irritazione di lieve entità rispetto alla reazione allergica.
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