L’assunzione di integratori di vitamina B6 insieme a metodi tradizionali come la terapia cognitivo-comportamentale potrebbe essere utile, suggeriscono gli autori dello studio.
Secondo una nuova ricerca, le compresse di vitamina B6 ad alto dosaggio hanno dimostrato di ridurre i sentimenti di depressione e ansia.
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I giovani adulti studiati dall’Università di Reading hanno riportato una diminuzione di questi sentimenti dopo un mese di assunzione degli integratori.
Studi passati hanno suggerito che le multivitamine possono ridurre i livelli di stress, ma pochi hanno esaminato esattamente quali vitamine possono essere responsabili.
La vitamina B6 è nota per aumentare la produzione di GABA (acido gamma-aminobutirrico), una sostanza chimica che blocca gli impulsi tra le cellule nervose del cervello.
L’autore principale, il dottor David Field, ha dichiarato che la vitamina “aiuta l’organismo a produrre uno specifico messaggero chimico che inibisce gli impulsi nel cervello e il nostro studio collega questo effetto calmante alla riduzione dell’ansia tra i partecipanti”.
Hanno partecipato 478 persone, alle quali è stato somministrato a caso un placebo, oppure vitamina B6 o B12 a dosi superiori a quelle normalmente consigliate. La B12 ha mostrato poche differenze rispetto al placebo, ma la B6 ha avuto un effetto notevole sui partecipanti e ha aumentato i loro livelli di GABA, secondo lo studio.
Il tonno, i ceci e molta frutta e verdura contengono la vitamina, ma il dottor Field ha detto che probabilmente sarebbe necessaria un’integrazione per ottenere un effetto positivo sull’umore di una persona.
Ha detto che la ricerca è in una fase iniziale e che gli effetti sono “piuttosto piccoli” rispetto ai farmaci, ma che la B6 potrebbe essere combinata con terapie più tradizionali.
“Un’opzione potenziale potrebbe essere quella di combinare gli integratori di vitamina B6 con terapie di dialogo come la terapia cognitivo-comportamentale per potenziarne l’effetto”, ha detto.
Ha aggiunto che un altro vantaggio è che “gli interventi basati sulla nutrizione producono molti meno effetti collaterali spiacevoli rispetto ai farmaci”.
La ricerca è pubblicata sulla rivista Human Psychopharmacology: Clinical and Experimental.
FONTE: Skynews