Salute

Legumi e glicemia, facciamo chiarezza una volta per tutte

I legumi sono una splendida fonte di proteine e ferro, ideale per tutti ed in particolare per i diabetici, per cui è raccomandato un ridotto apporto di calorie e di grassi. Per legumi intendiamo tutti quegli alimenti di origine vegetale racchiusi in un baccello e appartenente alla famiglia delle leguminose. Appartengono a questa famiglia i fagioli, i piselli, le fave, i ceci, le lenticchie, la soia, i lupini, le cicerchie, e sorpresa, persino le carrube e le arachidi.  Anche se non vengono incluse spesso in questa categoria perché consumate come verdure invece che come granella, appartengono alle leguminose anche le taccole (i fagioli piatti) e i fagiolini. I legumi svolgono per il nostro corpo numerose funzioni nutrizionali ed extra-nutrizionali. Ma cosa succede a chi mangia legumi tutti i giorni con la glicemia alta? Incredibile

Legumi e glicemia alta, quale correlazione?

Come dicevamo i legumi sono ideali in caso di diabete o necessità di controllo della glicemia. Il loro indice glicemico è sempre basso, anche se variabile in base al legume e alla cottura (ad esempio i ceci secchi hanno un IG di 30, che passa a 35 in caso di ceci in scatola) Particolare che assume una notevole differenza nel caso dei piselli, che da freschi hanno un IG di 35, che diviene di 45 nel caso dei piselli in scatola e si riduce a 25 nel caso di piselli decorticati. I legumi apportano sempre un buon contenuto di fibre, che oltre a saziare a lungo e regolare il transito intestinale, hanno i potere di rallentare l’assorbimento degli zuccheri, evitando la formazione di picchi glicemici.

Proprietà dei legumi ed effetti per la salute

I legumi sono ricchi di ferro, utile a contrastare l’anemia, anche se questo non è eccessivamente bio-disponibile è possibile aumentarne l’assorbimento accompagnando i legumi con un cereale. Sono ricchi anche di potassio e fosforo, indispensabili alle funzioni del cuore e del cervello. I legumi apportano anche numerose vitamine, in particolare la B1 e la biotina (vitamina H) oltre ad acido folico e niacina (vitamina PP). Sempre la presenza di fibre contribuisce anche a ridurre l’assorbimento di colesterolo, e facilitarne l’espulsione.

Sara Ester

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