Gli asparagi sono in genere un vero toccasana per il nostro organismo, ma ci sono alcuni casi in cui è preferibile tenersene alla larga. Gli asparagi sono i germogli dell’Asparagus officinalis, che vengono colti ancora teneri prima che la pianta si sviluppi. La raccolta avviene con un apposito coltello a lama curva che penetra il terreno raggiungendo il turione dell’asparago al di sotto del livello del suolo. Esistono numerose cultivar di asparago, per cui oltre al comune verde se ne possono trovare di bianchi e di viola oltre che di diverse dimensioni e spessore. Si tratta di un ortaggio con pochissime calorie (25 kcal ogni 100 gr di prodotto), ricchi di acqua, minerali, vitamine e fibre.
Si tratta di una verdura prettamente primaverile, considerata una primizia. Il suo consumo sembra in grado di prevenire il diabete di tipo 2 grazie all’azione del cromo, una sostanza in grado di migliorare la capacità dell’insulina di trasportare il glucosio dal sangue verso le cellule del nostro corpo. Sono noti soprattutto per il loro potere diuretico e utili a contrastare ritenzione idrica e cellulite, oltre che contribuire a ridurre la pressione sanguigna ed attenuare gli edemi. Gli asparagi sono depuranti per l’organismo, grazie ad una sostanza di cui sono particolarmente ricchi, il glutatione. Questa presenza è utile anche alla prevenzione di alcune forme di cancro, in particolar modo quello al seno, al colon, alla laringe, ai polmoni e quello delle ossa.
Gli asparagi sono ricchi si antiossidanti e favoriscono la digestione e la funzionalità intestinale, grazie al loro contenuto di inulina, una fibra insolubile in grado di favorire la flora batterica buona. Uno dei loro migliori pregi, ovvero la capacità di aumentare la diuresi, li rende però sconsigliati in caso di prostatite, insufficienza renale e nefrite. Inoltre la presenza di purine negli asparagi li rende invisi a chi soffre di gotta e iperuricemia. Attenzione in ultimo a chi soffre di allergie ad aglio, porro e cipolla perché, insospettabilmente, gli asparagi appartengono alla stessa famiglia, quella delle Liliacee.
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