Iniziamo subito a chiarire una cosa: non si dice “alle Mauritius”, al plurale come siamo (mal) abituati, ma Mauritius, al singolare, perché Mauritius è un’isola sola. Questa terminologia errata, infatti, si è diffusa perché sono presenti più isolette piccole nei dintorni, ci spiega Vima Narrainen, che ci tiene molto (e noi con lei) che il suo Paese d’origine venga pronunciato correttamente. Ma chi è Vima? È una grande cuoca e una grande donna, che da anni si fa portavoce dell’autentica cucina mauriziana in Italia, proprio quella che vi porteremo a scoprire oggi, dandovi anche delle ricette.
Vima è una donna speciale, che nella vita ha lottato per quello che voleva e che ha superato tutte le difficoltà senza mai arrendersi, sempre con un sorriso. Nasce il 17 marzo del 1970 a Vacoas, un piccolo paese nell’entroterra dell’isola di Mauritius, in una famiglia di sei fratelli, cinque femmine e un maschio. Fin da piccola la cucina è presente nella sua vita: “mia mamma ha sempre cucinato a casa, mio papà era chef di un albergo importante, mentre mia nonna Moota lavorava per la mensa della scuola e iniziava a impastare già dal mattino molto presto”. Così, Vima inizia subito a voler sperimentare personalmente: “quando mia mamma poi mi scopriva, mi diceva, ‘Vima, ma che casino hai fatto!’” Negli anni aiuta anche gli zii che avevano un ristorante, finché dopo la fine di una storia d’amore, decide di farsi una vacanza in Italia, senza sapere che ci sarebbe rimasta. “Quando sono partita non pensavo che sarebbe andata così, ma forse mio padre se lo sentiva, perché mi ha detto: questa sarà sempre casa tua”.
A Milano inizia facendo la baby-sitter, poi a 22 anni, quando nasce il suo primo figlio Ivan, si trasferiscono insieme da un’amica in provincia di Bologna: è in questo periodo che Vima lavora in un ristorante e impara tutta l’arte della pasta fresca fatta in casa: “preparavo sempre ravioli e tortelli con mio figlio!”. Torna poi a vivere a Milano dove lavora in una casa di produzione televisiva, dove conosce il suo attuale marito e nel 2008 arriva anche loro figlio Jaden. Da questo momento cucinare diventa sempre più importante nella vita di Vima: partecipa a programmi televisivi (anche con Cracco), segue corsi di cucina, fa ricerche sul mondo del cibo. Finché nel 2013, un po’ per scherzo, un’amica le dice: “ma tu sei troppo brava, devi avere un blog!” Così inizia scrivere e dopo poco viene contattata dal consolato mauriziano per cucinare a un evento cui partecipano 70 blogger. Il successo è immediato: tutti vogliono Vima per compleanni, eventi, programmi. Nel 2018, frequenta un Master sulla cucina Antiaging alla Cucina Evolution Academy, dove approfondisce vari temi legati al rapporto tra cibo e salute, in particolare a come realizzare (e non demonizzare) un’ottima frittura: quale olio, quale temperatura, le tecniche di impanatura. Negli anni non è più sola: a lavorare con lei ci sono suo figlio Ivan, a cui ha trasmesso la passione, e Alessia, una ragazza calabrese bravissima nella panificazione che, come dice Vima, ormai ha “maurizianato!”. Oggi va avanti facendo attività di catering e come home chef, e il piatto che ha sempre più successo è il dhal puri, di cui ci dà la sua personalissima ricetta, chiarendo che ci sono versioni diverse da famiglia a famiglia. E adesso ci racconterà di alcuni piatti della cucina “vera” cucina popolare mauriziana…
Il bello e la particolarità della cucina mauriziana sta nel fatto che moltissimi piatti rispecchiano i popoli che qui si sono succeduti: i portoghesi all’inizio del 1500, poi gli olandesi e i francesi e infine gli inglesi, per raggiungere poi finalmente l’indipendenza nel 1968. Inoltre, ben il 78% dei mauriziani hanno origini indiane, presenza che si riscontra in altre preparazioni, come nel samosa o nel dhal puri, di cui vi parleremo oggi. Ma c’è uno street food che più di tutti racconta questo mondo creolo che permea l’isola di Mauritius: i gâteaux salés.
Tutto questo è ben evidente nella cucina, in particolare nei gâteaux salés, i tipici “dolci salati” fritti realizzati con pasta fillo e vari ripieni. Si trovano ovunque a Mauritius: in occasione delle cerimonie religiose (in gran parte musulmane), nelle strade come street food, ma anche nelle case per colazione, pranzo, aperitivo o cena. “È sempre l’ora di mangiarsi un gâteau!” Per questo, i gâteaux salés raccontano proprio la storia delle Mauritius, visto che hanno tutti dei richiami con qualche paese, a partire dal nome.
Ecco alcuni esempi dei più conosciuti:
In accompagnamento, ci sono alcune bevande tipicamente mauriziane che non mancano mai, come la salsa sacinicoco con cocco, tamarindo, aglio, menta, o l’alouda con latte, semi di basilico, gelatina, vaniglia, zucchero, latte condensato.
Ma il re dei piatti tipici e autentici mauriziani è il dhal puri, un altro piatto che a Mauritius si mangia sempre e ovunque, in qualsiasi momento della giornata. “Non manca mai dalle feste e dalle occasioni più importanti, fino a notte fonda, dopo aver ballato tutta notte… Un po’ come pane e salamella in Italia!”. Il dhal puri è una sorta di piadina fritta di farina di piselli, che si mangia in abbinamento ad altri piatti, come il chutney di cocco, la salsa piccante al pomodoro o il pesce cotto con le melanzane, di cui seguiranno le ricette. Infatti, è presente in due versioni differenti: come street food, con legumi, chutney di cocco, polpo o sugo di pomodoro; nella variante casalinga, invece, viene servita quasi sempre con riso e pesce, di solito orata.
“Il dhal puri richiede molta pratica per perfezionarsi, ma una volta capito, è facile da fare. Come per la maggior parte delle cose, ogni famiglia ha il proprio metodo per fare il dhal puri”. Tutte le ricette che seguono sono quelle di Vima e sono per una o due persone.
Per l’impasto
Questa è uno degli accompagnamenti che non manca mai nel dhal puri. È importante che i pomodori siano maturi; per quanto riguarda il piccante, invece, potete procedere a vostro piacimento.
La vera ricetta richiede i fagioli bianchi vengano messi a bagno un giorno prima e cotti il giorno seguente. Ma per facilitare potete usare i cannellini bianchi in scatola, assicura Vima.
Il chutney di cocco è una preparazione molto fresca grazie alla presenza del coriandolo in foglia e la menta. Anche in questo caso, ci spiega Vima, la ricetta originale richiede il cocco fresco grattugiato, ma per facilitare il procedimento si può usare anche il cocco essiccato. Si presta molto bene in abbinamento a vari piatti, da aggiungere nel mix di curry da mangiare con il dhal puri, con piatti di riso, verdure, il chutney di cocco non ha una stagione, ma in realtà è talmente buono che si può consumare sempre, anche da solo!
Questa è la versione casalinga del dhal puri, quella che si mangia più nelle case, preparata per le occasioni speciali. Per la riuscita del piatto, Vima raccomanda di utilizzare assolutamente le melanzane lunghe, quelle sottili viola.
Allora, vi abbiamo fatto venire voglia di provare i sapori della cucina autentica mauriziana?
L’articolo I sapori e le ricette della cucina popolare mauriziana, tra gâteaux salés e dhal puri sembra essere il primo su Giornale del cibo.
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