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Dai dati forniti dal Consorzio Recupero Vetro, si registra che, nel 2018, l’industria italiana vetraria ha prodotto oltre 4,2 milioni di tonnellate di Vetro Cavo, un vetro sottoposto a un particolare processo di lavorazione, dove i maggiori prodotti rappresentanti sono proprio le bottiglie, in cui vengono conservati diversi prodotti alimentari.
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Da un’indagine condotta in 13 paesi Europei e commissionata da Friends of Glass, associazione che promuove il vetro per il packaging, si è inoltre visto come più della metà dei soggetti intervistati preferisca alimenti confezionati in questo materiale perché lo ritiene più più sicuro in termini igienico-sanitario. Oltre a questo, la preferenza era anche sostenuta da una scelta ecosostenibile, essendo il vetro riciclabile al 110% e, in ultimo, per molti l’alimento preserva meglio le sue caratteristiche organolettiche e sensoriali.
In questo articolo, allora, vediamo se e perché è preferibile scegliere contenitori in vetro per alimenti e se davvero il gusto del prodotto si preserva meglio rispetto a quelli in plastica.
Vetro per alimenti: cos’è e per cosa viene utilizzato
Il vetro è un solido inorganico, amorfo e non metallico. Il suo costituente fondamentale è la silice, che addizionata di altri ingredienti per fusione e successivo raffreddamento, porta alla realizzazione di contenitori adatti a essere utilizzati anche a contatto con gli alimenti.
Nel comparto alimentare, come abbiamo visto, sono proprio le bottiglie a costituire la maggior parte del packaging, nella quali vengono confezionate diverse tipologie di bevande, da quelle alcoliche e non, fino ad arrivare alle passate di pomodori e altri sughi pronti.
Ampliamente prodotti sono anche le confezioni in vetro sotto forma di vasi o vasetti, dove vengono conservati: salse, omogeneizzati, confetture, yogurt e dessert freschi, spezie, varie conserve alimentari che contengono i prodotti ittici, i sottoli, i sottaceti e, ancora, frutta sciroppata, olive, mais, spezie, marmellate e creme spalmabili.
Quali sono i migliori contenitori per alimenti? Vetro vs plastica
Vetro o plastica? Le consapevolezze in merito alla sicurezza alimentare e a una alimentazione sana ha spinto molte persone a preferire il vetro per conservare gli alimenti. Ma per capire il perché di questa scelta, vediamo i pro e i contro dei due materiali.
Imballaggi di plastica
La plastica nel corso degli anni ha preso sempre più piede come materiale da imballaggio: la ritroviamo infatti come packaging in molti settori e non di meno nel comparto alimentare. Dal confezionamento dell’acqua a quello degli affettati o della frutta e verdura, la plastica è ormai presente ovunque. I vantaggi che presenta sono senza dubbio la sua leggerezza, la resistenza alle rotture e anche l’economicità nella produzione.
Ma purtroppo numerosi sono gli svantaggi che si stanno riscontrando sulle materie plastiche usate a contatto con gli alimenti. Come abbiamo visto nel nostro approfondimento sulle bottiglie di plastica, tra i principali rischi troviamo sicuramenti il possibile rilascio di sostanze tossiche nel cibo che consumiamo, soprattutto a contatto con temperature elevate. Inoltre, un altro problema è quello che riguarda lo smaltimento di questo materiale nell’ambiente e il conseguente inquinamento, come abbiamo visto anche parlandovi delle alternative alle cannucce di plastica .
Contenitori in vetro per alimenti
Per le sue caratteristiche il vetro risulta pesante e difficile da utilizzare con tutti i prodotti alimentari: infatti, in molti scaffali dei supermercati e nel banco frigo troviamo più che altro cibi confezionati in plastica (o anche in cartone). Ma nonostante i contro appena esposti, il vetro:
- non rilascia negli alimenti confezionati nessuna sostanza tossica;
- dura nel tempo, può essere riutilizzato oppure riciclato più volte;
- garantisce in modo costante una perfetta conservazione dei cibi contenuti al suo interno;
- impenetrabile ad agenti chimici e gassosi esterni;
- ha ottime capacità di isolante termico per questo mantiene più a lungo la temperatura iniziale del prodotto;
- molti alimenti sono inoltre suscettibili alla luce, per questo si può optare anche per l’uso di vetri colorati che schermano le radiazioni solari e riducono l’ossidazione e l’irrancidimento degli alimenti.
Il gusto dell’alimento confezionato in vetro cambia?
Ricapitolando, per le caratteristiche intrinseche che possiede il vetro come materiale, gli alimenti si conservano meglio e più a lungo. Rimangono invariati non solo gli aspetti sensoriali e qualitativi, ma si è più sicuri anche che il prodotto sia igienicamente conforme, non abbia subito attacchi da agenti esterni, come microrganismi o agenti atmosferici, ed essendo il vetro un materiale inerte non c’è pericolo di cessione di sostanze dalla confezione al cibo contenuto.
Rispondere alla domanda se il vetro cambia in modo positivo il gusto dell’alimento è difficile: non si può dare una risposta univoca, anche se quello che è certo è che il gusto o il sapore atteso dal prodotto rimane invariato. Se poi si va a comprare lo stesso alimento, ma con diversa confezione ad esempio vetro e plastica, molte volte capita di sentir dire che il gusto del cibo contenuto nel vetro risulti essere migliore.
In generale, considerando i pro, optare per il vetro come imballaggio è la soluzione più congeniale e favorevole, per essere sicuri che l’alimento mantenga inalterate le sue proprietà nel tempo. Nel caso in cui al supermercato li troviate confezionati in plastica, dopo l’acquisto eventualmente potete trasferire il prodotto in bottiglie, vasetti di vetro o contenitori in vetro per poi conservarli nei frigoriferi di casa o nelle dispense.
E voi cosa ne pensate? Preferite i contenitori in vetro per alimenti o utilizzate altre tipologie di imballaggi?
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