L’ipertensione può essere una condizione del tutto silente, oppure manifestarti con capogiri, intesti mal di testa, sensazione di affaticamento, agitazione e palpitazioni. Si tratta di una condizione clinica in cui la pressione sanguigna aumenta la velocità con cui scorre nelle arterie. Non si tratta di una patologia, ma rappresenta un serio fattore di rischio cardiovascolare, che può causare ictus ed infarti. La pressione è considerata nella norma quanto la minima (o diastolica) è minore di 85 mm Hg e quando la massima (o sistolica) è minore di 130 mm Hg. Ci troviamo in condizione di ipertensione quando la minima supera i 90 mm Hg e la massima raggiunge o supera i 140 mm Hg. L’ipertensione ha numerose cause, tra cui la predisposizione genetica, come conseguenza di altre patologie, e in questi casi è raro poter intervenire. Ma spesso è la conseguenza di un errato stile di vita e di un’alimentazione poco curata.
Intervenire sull’ipertensione a tavola
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Puoi migliorare o addirittura correggere la pressione alta avendo cura di scegliere gli alimenti giusti e migliorando lo stile di vita, riducendo il fumo, la sedentarietà e, dove possibile, lo stress. Inoltre puoi evitare con relativa semplicità questi 10 alimenti che causano pressione alta. Si tratta di liquirizia -in grado di agire sul metabolismo dei corticosteroidi, inducendo l’aumento del cortisolo, noto anche come ormone dello stress. Ancora prima sarebbe bene ridurre il sale, facendo particolarmente cura agli alimenti confezionati e surgelati che spesso ne apportano quantitativi veramente abnormi. Considerate che il livello suggerito dalle linee guida è di 1 cucchiaino di sale da cucina al giorno. Per lo stesso motivo è bene evitare il dado preferendo il brodo fatto in casa.
Gli alimenti da evitare per ridurre la pressione alta
Altrettanto ricchi si sale -e grasso- sono gli insaccati. Negativi anche gli effetti del caffè, in grado di aumentare la pressione arteriosa immediatamente dopo l’assunzione, anche se con effetto limitato nel tempo. Al bando i formaggi stagionati o molto salati, come la feta. E’ sempre il sale a doverci far scartare la salsa di soia, buonissima ma decisamente troppo sapida. Idem per il salmone affumicato che contiene ca. 2000 mg di sale o ogni 100 gr di prodotto. Infine l’apparentemente innocua pizza margherita nasconde ben 3 gr di sodio: figuriamoci altre maggiormente condite.