A molte persone piace il sapore della carne poco cotta o addirittura cruda e non resiste alla tentazione di staccarne un pezzetto ed assaggiarla mentre sta cucinando. A qualcuno potrebbe anche venire la tentazione di mangiare un hamburger crudo. Ma una campagna promossa dalla Food Standars Agency, agenzia britannica per la sicurezza alimentare, mira a far cambiare questa pericolosa abitudine. Che comporta numerosi rischi microbiologici, che non riguardano soltanto la carne cruda ma persino quella poco cotta. Questa agenzia, con un video riguardante proprio un hamburger di manzo, cerca di far comprendere quanto sia alto il rischio di contrarre infezioni causate da batteri del genere Escherichia coli 0157, in patogeno in grado di causare diarrea emorragica, oltre ad una sindrome emolitico uremica, possibile soprattutto nei bambini.
Ecco i rischi del consumare hamburger crudo
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Un altro rischio viene da batterio della Salmonella, che può manifestarsi con nausea, diarrea, vomito e dolori addominali, oltre alla febbre. Il pericolo maggiore viene proprio dall’hamburger rispetto ad altre carni. Questo perché ad esempio, nella bistecca, la contaminazione si presenta unicamente sulla superficie che, una volta cotta, viene “sterilizzata”. Per la sua conformazione l’hamburger invece può essere contaminato in ogni sua parte, anche all’interno, e quindi necessita di una cottura profonda, che raggiunga il cuore del prodotto. Il consiglio è di proseguire la cottura fino alla scomparsa di ogni traccia rosa all’interno.
Come verificare la corretta cottura dell’hamburger
La scomparsa di patogeni può essere garantita solo quando il calore raggiunga il cuore del prodotto e si mantenga a 72° per almeno due minuti. Purtroppo questo è verificabile solo dotandosi di un termometro da cucina. In assenza di questo strumento, comunque acquistabile senza difficoltà, l’unica è far cuocere bene e a lungo i nostri hamburger e, se consumati nei locali, richiedere che vengano ben cotti. Attenzione comunque a non incorrere in altri rischi finendo con il bruciare la superficie della carne, che potrebbe sviluppare sostanze cancerogene.