Lo zenzero è considerato a ragione un super-food. Si tratta di una specie erbacea originaria dell’estremo oriente, da sempre conosciuta per le sue proprietà farmacologiche, Anticamente era conosciuta come gengiovo, da cui il termine inglese ginger. Lo zenzero è ricco di amidi, circa il 60% e una buona percentuale di oli essenziali. Il suo principio attivo è il gingerolo, le cui proprietà sono simili a quelle della capsaicina e della piperina (rispettivamente riconducibili al peperoncino e alla menta). Il nostro palato dunque lo recepisce come piccante, perché queste sostanze vanno a stimolare i ricettori predisposti a riconoscere questa sensazione.
Le incredibili proprietà dello zenzero
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Questa sostanza è fitoterapica a livelli eccezionali: i composti gingerolici sono dichiaratamente antitumorali, antinfiammatori, e antimicotici. Lo zenzero ha proprietà antiossidanti, in grado cioè di combattere l’invecchiamento cellulare e cutaneo. Lo zenzero è anche neuroprotettivo e stimolante per le funzioni psichiche. La sua capacità come gastroprotettore è dimostrata da test sia in vivo che in vitro. Tra gli studi in vitro ne esistono diversi che suggeriscano come i gingeroli siano in grado di regolare il glucosio nei pazienti diabeticii, inibendo il rischio di glicemia alta. Inoltre numerosi studi hanno indagato l’azione del gingerolo nei confronti di tumori alla prostata, al polmone, al pancreas, al colon-retto, alla mammella, alle ovaie e persino la sua azione contro i tumori della pelle e la leucemia.
Zenzero: tante proprietà e qualche controindicazione. Ecco perché non mangiarne troppo
Attenzione però ad abusare dello zenzero, come di qualsiasi altro alimento ed in particolare quelli che contengono sostanze fitoterapiche tanto incisive. La dose giornaliera raccomandata è tra i 10 e i 30 gr di radice fresca, da utilizzare accuratamente pulita e spellata. Superare questo quantitativo può causare nausea e vomito, diarrea e persino intossicazioni. Altri sintomi di un consumo eccessivo sono bruciore di stomaco, gonfiore addominale, diarrea e flautolenza.