Si tende a pensare che la muffa presente su alimenti secchi sia meno pericolosa di quella trovata su alimenti freschi. Ovvero, biscotti, cracker e pane con la muffa ci fanno meno impressione di quella trovata, ad esempio, su una pesca. Probabilmente questa percezione è legata al modo in cui gli alimenti freschi o morbidi tendono a deperire rapidamente. Il loro aspetto generale subisce forti modificazioni contemporaneamente o in presenza di muffa, mentre gli alimenti secchi restano più a lungo “invariati” nella forma. In realtà la muffa presente sul pane è molto pericolosa. Diffidate dunque dalla tentazione di rimuovere solo la parte danneggiata e mangiare il resto. Ecco cosa succede se mangi pane ammuffito.
Pane ammuffito, ecco come e perché fa male
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L’avversione per la muffa è un istinto atavico che ci protegge dal causare seri danni al nostro organismo. Nel caso del pane la muffa è in grado di penetrare a fondo nell’alimento, in maniera rapida. Sotto la crosta rigida infatti la consistenza del pane è morbida e spugnosa, e viene rapidamente colonizzata dalla muffa. Questa altera il sapore e la consistenza del pane anche molto prima che sia visibile all’esterno. Quando la vediamo in superficie dunque è facile che la muffa sia già ampiamente diffusa. Le muffe sono in grado di produrre dei sottoprodotti noti come micotossine, che oltre a scatenare possibili reazioni nell’immediato possono risultare cancerogene, come nel caso dell’aflatossina.
Pane ammuffito, come evitare che accada
La muffa è presente ovunque sotto forma di spore, tuttavia non si sviluppa se non in condizioni di temperatura ed umidità ideali. Quando le spore si depositano sul nostro cibo e trovano un ambiente caldo-umido la muffa inizia a nutrirsi del materiale -sia animale che vegetale. Osservata al microscopio si può notare come essa si “radichi” al cibo, penetrandolo e diffondendosi rapidamente. Il modo migliore per evitare di trovarci senza pane all’ultimo minuto perché il nostro è stato aggredito dalla muffa, è procurarsi un portapane in legno o un sacchetto in cotone spesso. Ovvero evitare che l’umidità penetri all’interno del pane, oltre a proteggerlo da sbalzi di temperatura.