La mortadella è sicuramente uno degli affettati più gustosi, anche se per molti è un prodotto delicato e per questo considerato maggiormente di nicchia rispetto magari al prosciutto o al prosciutto cotto. La mortadella è un insaccato cotto composto da carne suina e lardo. In alcuni casi viene impiegato anche fegato e carne di mucca, oltre ad aromi, spezie e, ovviamente, i caratteristici pistacchi. E’ un alimento molto energetico, il che ovviamente sottintende quanto sia calorico. E’ ricca di grassi e un discreto quantitativo di colesterolo. Cosa succede quindi se mangi mortadella con il colesterolo alto e l’ipertensione?
Il contenuto di grassi apportato dalla mortadella è prevalentemente spostato verso quelli saturi rispetto che quelli saturi, il che lo rende un alimento da concedersi una tantum. E’ inadatto soprattutto a chi soffre di ipercolesterolemia, e sconsigliato in caso di sovrappeso. Si tratta di un prodotto ricco di sodio, inadatto perciò anche a chi soffre di ipertensione. Il suo vantaggio è l’elevato apporto di proteine ad alto valore biologico e ricche di amminoacidi quali acido glutamminico, acido aspartico, leucina e lisina. Particolare attenzione va prestata in caso di intolleranza al latte perché spesso la mortadella può nascondere un contenuto di glucidi semplici, indicazione di impiego di latte in polvere.
La mortadella va sempre e comunque assunta con moderazione: parliamo di una porzione a settimana in misura compresa tra i 60 e gli 80 gr. La porzione andrebbe stimata in base allo stato di salute e all’attività svolta da chi la consuma. La mortadella è ricca di fosforo, ferro, tiamina e niacina (conosciute anche come vitamina B1 e PP). Non contiene fibre, ha un buon contenuto di calcio (9 mg) anche se non paragonabile ai libelli di potassio (130 mg) e fosforo (180 mg). Più alto di tutti gli altri valori, nella mortadella, è il sodio: 506 mg ogni 100 di prodotto. Attenzione dunque in caso di patologie cardiache e pressione alta.
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