HomeSaluteCosa succede se mangi le nespole con la glicemia alta? Incredibile

Cosa succede se mangi le nespole con la glicemia alta? Incredibile

Per cominciare è necessario dire che con questo nome si identificano due diversi tipi di nespole, appartenenti a diverse famiglie botaniche. Il primo è il nespolo germanico, un tempo molto diffuso sul nostro territorio tanto da essere conosciuto come l’unico nespolo. Purtroppo questo frutto e la sua pianta sono finiti nel dimenticatoio, nonostante la bontà e le virtù, a causa della particolarità della raccolta. I frutti infatti non andavano consumati subito ma necessitavano di un periodo di “ammezzimento” nella paglia per terminare la maturazione. Con il mondo che va sempre più di fretta e premia la resa economica rispetto la bontà, era inevitabile che il nespolo germanico cadesse in disuso, e oggi viene relegato alla categoria “frutti dimenticati” o frutti minori, e lo si trova solo nelle campagne più amate o presso i collezionisti e gli appassionati del verde.

Cosa succede se mangi le nespole con la glicemia alta? Incredibile

Il nespolo giapponese, diffusione, consumo e virtù

Quando oggi si parla di nespole si intende quindi il più diffuso nespolo giapponese, dai frutti arancione acceso la cui raccolta avviene in estate. Le  nespole sono diuretiche e povere di calorie (47 ogni 100 gr di prodotto). Se si pensa che una nespola pesa circa 30 gr, si capisce che le sue calorie sono veramente irrisorie. Apportano vitamina A, vitamine del gruppo B, indispensabili per fornire energia al nostro corpo, e vitamina C.  Sono anche ricchissime di potassio (266 mg ogni 100 di prodotto) indispensabile alla contrazione muscolare, compresa quella del cuore.

Nespole giapponesi e glicemia, si può?

Cosa succede se mangi nespole con la glicemia alta? Le nespole giapponesi sono adatte a tutti, anche a chi soffre di diabete. Il loro indice glicemico è di 55, non bassissimo dunque, ma se non si esagera con la quantità ce le si può concedere. Inoltre sono ricche di fibra, una sostanza che, dilatandosi nello stomaco, ritarda l’assorbimento degli zuccheri nel sangue evitando picchi glicemici. Apporta anche pectina, una sostanza in grado di formare un gel (ed indispensabile nella preparazione delle marmellate proprio per la sua virtù di gelificare e dare consistenza). Questa sostanza ingloba gli zuccheri e il colesterolo, inibendone l’assorbimento a livello intestinale.

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