Salute

Cosa succede se mangi cioccolato scaduto

Una cosa positiva del ritorno delle temperature fredde è il riaffacciarsi di ogni sorta di cioccolato sugli scaffali. Con il caldo infatti molte aziende evitano di produrre e vendere cioccolato, poiché il calore altera la consistenza e le qualità organolettiche del prodotto. Il cioccolato rappresenta un vero momento di gioia per moltissime persone, e non è un caso. Il cioccolato offre numerosi benefici al nostro cervello, tra cui l’aumento di produzione di serotonina, noto ormone del buonumore. Per questo il cioccolato viene associato alla felicità ed è in grado di rilassare, soddisfare e donare appagamento. Il cioccolato è anche ricco di metilxantine, sostanze dall’effetto simile a quello della caffeina. Per questo dopo un pezzetto di cioccolata ci sentiamo più stimolati. Ma cosa succede se mangi cioccolato scaduto?

Il cioccolato scade? Ecco cosa sapere

Se non avevate dato fondo alla vostra scorta, può capitare di trovare del cioccolato datato in dispensa. Certo sprecarlo è un vero peccato, e viene spontaneo chiedersi: ma il cioccolato scade? La domanda non è priva di fondamento e in effetti il cioccolato non è considerato un bene deperibile. La data di scadenza indica soltanto il periodo entro cui è preferibile consumare il prodotto. Ma se questi è ancora buono oltrepassata la data, si può consumare tranquillamente. La vera domanda è come capire se il cioccolato è ancora buono. La prima cosa da verificare è la presenza di eventuali muffe, da non confondersi con la patina bianca che può essere semplice ossidazione. Poi bisogna verificare che odore e sapore siano inalterati, assaggiandone prima una piccola porzione.

Mangiare cioccolato scaduto o andato a male: gli effetti

Il cioccolato è costituito da numerosi grassi e scarsa percentuale d’acqua, il che ne garantisce la conservazione. Entrambi gli elementi infatti concorrono a preservare il cioccolato dall’attacco di muffe e batteri e dalla loro proliferazione. Attenzione però: si fa riferimento al semplice cioccolato e non a quelli arricchiti con frutta secca, frutta o burro di arachidi che, a causa della loro diversa composizione, sono maggiormente soggetti a muffe. Il pericolo riguarda anche il cioccolato conservato erroneamente, esposto ad elevate temperature o persino conservato troppo al freddo e, peggio ancora, se le due condizioni si sono alternate. In questi casi il rischio mangiando cioccolato scaduto o andato a male è di incorrere in una tossinfezione alimentare, i cui sintomi sono nausea, vomito, diarrea, forti dolori addominali. Nei casi più gravi si possono manifestare difficoltà respiratorie, svenimenti e vertigini.

Sara Ester

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