Molti non fanno differenza tra cibo scaduto o cibo avariato. In realtà un prodotto scaduto non necessariamente è anche avariato, e non per forza un prodotto avariato è già scaduto. La data di scadenza fa riferimento al prodotto perfettamente sigillato e ben conservato. Ergo, un prodotto da frigo non ancora scaduto ma conservato a temperatura ambiente potrebbe andare a male anzitempo. Mentre la data di scadenza non necessariamente corrisponde all’autodistruzione del prodotto in questione. Secondo una ricerca condotta dalla Coldiretti sembra però che gli italiani non si facciano troppi problemi nel consumare cibo scaduto, anzi. Il 55% ammette di mangiare cibo scaduto abitualmente.
Sarà la lunga tradizione contadina del nostro paese, che aborrisce gli sprechi e trova lodevole la frugalità. Oppure è un semplice risvolto della situazione economica in continuo peggioramento. Quale che sia il motivo, gli italiani non si fanno troppe domande prima di consumare cibo scaduto. E se la maggior parte delle volte può trattarsi di una lodevole iniziativa antispreco, è bene però fare attenzione a che lo stesso cibo non si anche andato a male. Da cosa si riconosce un prodotto avariato? Innanzitutto è bene verificare che non abbia cambiato colore e che sulla superficie non siano presenti muffe o alterazioni. Poi si può procedere ad annusarlo -cosa da evitare assolutamente se invece sono presenti muffe. Se anche l’odore è buono, benché una perdita di aroma sia naturale, si può procedere all’assaggio.
Attenzione ad assaggiare solo un minimo quantitativo di prodotto. Se il sapore è cattivo o acido, meglio gettare via tutto. Ingerire una piccola quantità di cibo avariato non porta a nessuna conseguenza, mentre un generoso assaggio o peggio, il consumo, può causare un’intossicazione alimentare. I sintomi possono andare dal mal di pancia, alla nausea ad una vaga sensazione di malessere. Nei casi più gravi si può incappare persino in una tossinfenzione, con sintomi come febbre, vomito, dissenteria e dolori addominali. Il pericolo è dato anche dalla presenza di virus, batteri e funghi che possono colonizzare prodotti non conservati correttamente o posati incautamente su superfici poco pulite.
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