A tutti capita che qualche alimento finisca dietro ad altri in dispensa o nel frigo e per questo superi la propria data di scadenza. Trovare un cibo scaduto mette sempre in dubbio il possessore sul consumarlo o meno. In parte perché è un peccato sprecare il cibo, in parte perché li si ritrova quando li si sta cercando. Ovvero capita di accorgersi che qualcosa ha passato la sua data di scadenza proprio quando quel dato alimento ci serviva. Questo è particolarmente vero nel caso del burro, per lo più impiegato come ingrediente in altre ricette. Cosa fare se ci troviamo con un dolce magari già iniziato, con parte degli ingredienti mescolati e, proprio all’atto di aggiungere il burro, ci accorgiamo che è scaduto? O ancora, se lo abbiamo già consumato per poi accorgerci che la sua data di scadenza era trascorsa. Cosa succede se mangi burro scaduto?
Burro scaduto: è pericoloso o no?
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Per prima cosa è utile ricordare che esistono due tipi di diciture sui vari alimenti. Una riporta la scritta “da consumarsi entro” ed è categorica. Indica che quel tipo di prodotto, dopo quella data, può essere deleterio e causare persino intossicazioni alimentari. Il secondo tipo di dicitura indica “da consumarsi preferibilmente entro” e significa che il prodotto, passata questa data, può perdere alcune delle sue qualità organolettiche, senza per questo diventare cattivo. Questa scritta, chiamata anche “termine ultimo di conservazione” garantisce che il prodotto si mantenga inalterato almeno fino quella data. Ma non significa che dopo la stessa diventi pericoloso. Il burro appartiene alla seconda categoria di alimenti e, se è stato trasportato e conservato correttamente, può benissimo essere consumato ancora fino a 2 mesi di tempo dopo la data riportata sulla confezione.
Burro scaduto, ecco cosa verificare
Certo prima di consumare il burro, scaduto o meno, è sempre bene controllare che aspetto, odore e sapore siano inalterati. L’ordine di verifica è esattamente quello elencato: per prima cosa controllate che sulla superficie non siano presenti muffe, che il colore non abbia subito mutazioni -eccezion fatta per una leggera ossidazione sulla superficie di taglio, che è sempre possibile asportare. Poi annusate il burro, che dopo la data può aver perso il suo caratteristico profumo ma non deve mai emanare cattivo odore. Il ultimo assaggiatene appena un pezzetto: se il sapore è quello giusto, potete procedere con l’utilizzo. In caso contrario il quantitativo ingerito non sarà potuto essere tale da causarvi nessun danno.