Negli anni passati lo zucchero di canna ha vissuto un inaspettato successo, stimolato dall’esigenza di migliorare lo stato di salute generale che, se da una parte è molto carente, dall’altra sta vedendo nascere un nuovo movimento salutista -e, tal volta, un tantino estremista e confuso, dove diverse fonti, categorie e riferimenti vengono mescolati da chi lo guarda con sospetto e, purtroppo, spesso anche da chi ci milita. Ma di cosa parliamo quando ci riferiamo allo zucchero di canna?
Zucchero di canna, facciamo chiarezza
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Spesso zucchero bruno e zucchero di canna vengono confusi, ma si tratta di prodotti diversi. Lo zucchero bruno, alla quale fa parte ad esempio il famoso Muscovado, dal caratteristico sapore e dalla particolare consistenza, è chiamato così per il colore marrone dovuto alla presenza di melassa in percentuali variabili tra 1 e 10%. Questo zucchero può provenire sia dalla barbabietola da zucchero che dalla canna da zucchero, indistintamente. Mentre con lo zucchero di canna si intende unicamente il saccarosio estratto dalla canna da zucchero spogliata delle foglie, e questo zucchero poi può sia venir raffinato fino a sbiancarlo, sia portato al bruno.
Lo zucchero grezzo bruno apporta 380 calorie ogni 100 gr di prodotto, alcuni minerali in misura modesta e nessun macronutriente.
Differenza tra zuccheri bianco e scuro in caso di diabete
Purtroppo non c’è grossa differenza sulla salute per quanto riguarda l’assunzione di un tipo di zucchero o dell’altro. In caso di diabete in particolar modo lo zucchero andrebbe semplicemente eliminato. Quindi benché lo zucchero di canna ci appaia più naturale, in realtà è pressoché identico allo zucchero bianco. Cosa succede se mangi zucchero di canna con la glicemia alta? Esattamente quello che accadrebbe utilizzando lo zucchero bianco. E’ inevitabile che si credi un picco glicemico. L’unico dolcificante con indice glicemico pari a 0 attualmente è la stevia, e rappresenta un’ottima soluzione in caso di glicemia alta.