HomeSaluteCosa succede a chi mangia radicchio con la glicemia? Incredibile

Cosa succede a chi mangia radicchio con la glicemia? Incredibile

Il radicchio è una verdura appartenente alla famiglia della cicoria, con cui condivide infatti il caratteristico sapore amore. Una discriminante spesso divisiva tra chi lo apprezza proprio per questo e chi invece non gradisce le verdure amare. In realtà esiste un semplice trucco per privare dell’amaro i radicchi e le cicorie, che prevede di lessarle, scolarle e poi immergerle rapidamente in acqua fredda mentre sono ancora calde, cambiando magari acqua un paio di volte: i radicchi diventeranno dolcissimi.

Cosa succede a chi mangia radicchio con la glicemia? Incredibile

Varietà di radicchi e proprietà

Esistono numerose varietà di radicchio: variegato, rosa, a palla, di Treviso, di Chioggia, e il pan di zucchero, he è una via di mezzo tra le cicorie e i radicchi, ma di colore perfettamente bianco. I radicchi sono soggetti ad una pratica chiamata imbianchimento, che prevedere di chiudere la pianta e oscurarla (con il cartone, la sabbia, l’acqua o altri materiali) per provocare appunto la schiaritura delle foglie e il conseguente addolcimento. I radicchi sono ricchi di vitamina C e carotenoidi, oltre ad un ottimo quantità di fibre e Sali minerali, tra cui il potassio è prevalente. Apporta anche fitosteroli in grado di contrastare il colesterolo, e antocianine dall’effetto protettivo ed antiossidante. Il radicchio apporta anche buoni quantitativi di ferro e calcio, anche se scarsamente biodisponibili.

Mangiare radicchio con la glicemia

Il radicchio è un alimento prezioso per l’intestino, di cui nutre la flora batterica buona. Agisce in maniera protettiva contro alcune forme tumorali. Riduce l’ipertensione anche grazie alla sua azione diuretica, positiva inoltre sulla pelle. Il radicchio contiene inulina, una sostanza di grande aiuto nel regolare la glicemia. Inoltre il radicchio è ricco di fibre che, oltre a saziare a lungo -riducendo gli attacchi di fame- ha anche il potere di gonfiarsi a contatto con l’acqua presente nell’apparato digerente, rallentando così l’assorbimento degli zuccheri e il conseguente aumento della glicemia.

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