Il pesce è generalmente un alimento maggiormente apprezzabile rispetto la carne. Apporta numerosi benefici a fronte di un minor contenuto di grassi, colesterolo e calorie. A patto, ovviamente, di cucinarlo con poco olio o ancor meglio al vapore. Questo pregio decade nel caso di cotture con burro, molto olio o ancora peggio, frittura – che resta però un metodo da non scartare, se ben fatta, perché riduce il rischio di alcuni tipi di cancro. Non si tratta comunque di un alimento riservato a tutti i giorni, vediamo perché.
Dacci oggi il nostro pesce quotidiano… oppure no?
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Alimento preferenziale nelle diete sia dimagranti che salutiste, il pesce viene spesso proposto come sostituto della carne. E’ infatti ricco di acidi grassi insaturi, considerati buoni per il nostro organismo. Apporta Omega 3 e Omega 6. Insieme a vitamine, proteine e alcuni minerali, oltre che classici, anche più difficili da reperire come lo iodio. Ma è bene non consumare pesce più di 4 giorni su 7, principalmente per fare spazio anche ad altre varietà di alimenti indispensabili per il nostro corpo. In particolare frutta e verdura, sia cotta che cruda, cereali integrali, frutta secca e come ulteriore fonte di proteine priva di grassi, è sempre bene pescare nella vasta famiglia dei legumi.
Come consumare il pesce e perché
I metodi di cottura migliore per mantenere le buone proprietà del pesce sono la cottura al vapore, la bollitura o la piastra. In seconda battura troviamo il forno, magari utilizzando il cartoccio. Meno indicati la cottura arrosto con burri e margarine, o con troppo olio e infine la frittura. Attenzione poi, non tutti i pesci sono particolarmente magri. Lo è il pesce azzurro, povero di grassi, mentre sgombro, tonno e sardine sono considerati pesci grassi: meglio cucinarli al forno così che ne perdano almeno una parte. Il pesce è ricco di fosforo, minerale indispensabile alla nostra memoria e utile a fornirci di capacità di conservazione.