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Cosa succede a chi mangia la buccia della mela con la glicemia alta? Incredibile

La mela è un frutto dalle molte proprietà, tanto da aver dato origine al famoso detto “chi mangia una mela al giorno, toglie il medico di torno”. Come spesso capita, i detti trovano poi effettivo fondamento, in questo caso nelle effettive caratteristiche che questo frutto presenta. Nella buccia della mela si concentrano numerose fibre insolubili in grado di modulare l’assorbimento degli zuccheri da parte del nostro corpo. La buccia di mela contiene anche florizina, che riduce i livelli di glucosio plasmatico similmente a quello degli inibitori farmacologici dei co-trasportatori sodio-glucosio.

Mangiare buccia della mela contro la glicemia alta

Benefici generici della mela

Le mele sono in grado di ridurre il colesterolo cattivo, lasciando invariati i livelli di quello buono. Grazie al suo contenuto di fibre aumenta il senso di sazietà, e sono sempre queste sostanze a regolare il transito intestinale inibendo sia diarrea che stipsi. Consumata a fine pasto facilita la digestione, migliora la salute di bocca e denti, e su questi ultimi ha anche un effetto sbiancate. Ricca di sostante antiossidanti, la mela si rivela un potente anti-age e nutre le cellule, prolungandone la vita e contribuendo ad ostacolare alcuni tipi di tumori, in particolare tutti quelli coinvolti nel tratto digestivo (bocca, gola, stomaco e colon-retto).

Buccia della mela e glicemia alta

La buccia della mela contiene un particolare composto chiamato acido ursolico, noto per le sue proprietà brucia-grassi, e coinvolto anche nella regolazione della glicemia. Non sbucciare la mela, ci consente di preservare il contenuto di vitamina K, che consiste nel 142% in più di quello offerto dalla polpa. Stessa cosa per le vitamine A, la C, il calcio e il potassio. Anche i flavonodi e i fenoli, due antiossidanti fitochimici, e la pectina, trovano maggiore concentrazione nella buccia. Ed è proprio quest’ultima sostanza, la stessa coinvolta nella gelificazione delle marmellate, ad aiutare in particolar modo la regolazione della glicemia alta, trattandosi si una sostanza in grado di legarsi agli zuccheri e regolarne l’assorbimento da parte del nostro organismo.

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