La cipolla è una bulbosa biennale coltivata a scopo ornamentale, e per questo raccolta prima della fine del suo ciclo che ne vedrebbe l’apertura del fiore e la successiva montata a seme. Per ricavarne un bulbo pieno, succoso ed integro la cipolla viene raccolta non appena il fiore prepara il boccio, ancora piena di tutti i minerali, le vitamine e i nutrienti stoccati durante i mesi in terra. La cipolla è una vera miniera di queste cose: per loro stessa definizione i bulbi accumulano sostanze nutritive per poi poter dare vita a nuove piante. Consumarli quindi apporta numerose sostanze benefiche per l’organismo. Eppure la sera la cipolla può portarci a subire effetti sgradevoli. Ecco cosa succede a chi mangia cipolla 30 minuti prima di dormire.
Cipolla a cena, meglio di no
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Pur essendo un ottimo alimento, consumare cipolla la sera è poco indicato. La cipolla risulta irritante per la mucosa gastrica e provocare disagi anche in chi non ha problematiche particolari. Sconsigliata sempre a chi soffre di reflusso gastroesofageo -soprattutto nel caso della cipolla cruda!- la sera la cipolla può causare la stessa problematica anche in persone sane. Se proprio si vuole consumare la cipolla di sera, meglio farlo 2-3 ore prima di dormire, così da assicurarci di averla digerita prima di stenderci, situazione che sempre favorisce ed aggrava il reflusso. Ancora meglio consumare cipolla cotta invece che cruda, di certo più digeribile.
Cipolla e qualità del sonno
Non molti sanno che il consumo di cipolla favorisce il sonno, grazie al suo apporto di tripofano. Si tratta di un precursore della serotonina che favorisce la distensione e il buon umore, migliorando la qualità del sonno. Apportano anche vitamina C, un potente antiossidante che aiuta a ridurre i livelli di stress. Il suo contenuto di fibre inoltre contribuisce a regolare l’attività intestinale, con benefici effetti sull’umore: è ormai noto come l’intestino sia un secondo cervello, di cui è importante prendersi cura. La cipolla è anche una preziosa alleata del cuore grazie al suo contenuto di flavonoidi tiosolfati che contribuiscono a ridurre i livelli di colesterolo cattivo, mentre con i tiosolfinati contribuisce a fluidificare il sangue.