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Cosa succede a chi mangia 100 grammi di pasta al giorno?

La pasta è uno dei cibi maggiormente consumati in Italia: alcune famiglie la mettono in tavola persino due volte al giorno. Spesso mangiata come piatto unico, altre volte seguita persino dal secondo, la pasta è sempre presente. Non si tratta di un cattivo alimento, anzi: i carboidrati sono molto utili al nostro corpo. Ma 100 gr di pasta al giorno sono tanti, e si rischia di incorrere in alcuni problemi di salute. La porzione ideale sarebbe di 70-80 gr al giorno.

Pasta: cos’è e quali vantaggi apporta

La pasta è un prodotto a base di farine e acqua, oppure di farine e uovo. Può variare sia per forma che dimensione, ma anche per tipo di farina usata. Ogni regione ha uno o più formati tipici della zona e quasi tutta la pasta secca che oggi conosciamo e acquistiamo, deriva da formati che le donne producevano a mano, pazientemente. La pasta è abbastanza calorica: si parla di 353 calorie nel caso della pasta secca a base di semola di grano duro e acqua, e ca. 150 nel caso della fresca, che però è molto più variabile perché presenta ingredienti spesso diversi. Ogni 100 gr apporta 11 g di proteine e 1,4 di grassi, con ben 2,7 g di fibre. Per questo la pasta è molto saziante e può aiutarci a mangiare meno. Apporta anche sali minerali come potassio, ferro, fosforo, magnesio e calcio.

Dacci oggi il nostro piatto di pasta quotidiano

La pasta è ottenuta da farine raffinate, non particolarmente idonee per la nostra salute. La pasta di una volta era prodotta con farine integrali, maggiormente ricche di fibre, vitamine e Sali minerali. I carboidrati della pasta odierna vengono assimilati rapidamente, facendo salire la glicemia ed aumentando il rischio di accumulare grasso.  Inoltre al diminuire dei picchi glicemici si possono manifestare sbalzi di umore, crampi allo stomaco, attacchi di fame e quel che è peggio si rischia di accendere stati infiammatori nell’organismo. Inoltre si aumenta l’azione dei radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento. Dunque, va bene non privarsi della pasta, ma la parola d’ordine è moderazione.

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