Anche con il caldo, il caffè continua ad essere una delle bevande più consumate e desiderate dagli italiani. Per molti fa parte del rito del risveglio, o parte della colazione. Per altri è l’occasione per concedersi una pausa a metà mattinata o nel corso della giornata. Il caffè è anche un’occasione per condividere un momento di convivialità. Per altri è tutte queste cose messe assieme, e arrivano a consumare fino a 5 o più caffè al giorno. A parte qualche disturbo del sonno, che può manifestarsi in soggetti particolarmente sensibili e in misura variabile, in soggetti sani il caffè non è un problema. Ma è possibile consumare caffè in caso di patologie pregresse?
Caffè e pressione alta, c’è qualche rischio?
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La pressione alta è una condizione preoccupante, determinata da diversi fattori come ereditarietà, alimentazione troppo ricca di sale, sedentarietà e cattiva alimentazione. Purtroppo anche il caffè influisce sulla pressione sanguigna, causandone l’innalzamento. L’effetto è temporaneo e generalmente subito conseguente all’ingestione. Gli effetti svaniscono quindi in breve tempo, mentre nel lungo periodo la caffeina sembra avere un effetto regolatore sulla pressione. Da evitare assolutamente però di fumare insieme al caffè, perché la nicotina causa l’aumento dell’attività della proteina CYP1A2, che accelera la scomposizione della caffeina nel fegato.
Caffeina, colesterolo e glicemia alta
Nessun effetto negativo invece per quanto riguarda il colesterolo: la caffeina non influenza minimamente i livelli di questa sostanza nel sangue. Mentre non è positivo bere caffè dopo i pasti in caso di glicemia alta in quanto la caffeina aumenta la glicemia in maniera variabile a seconda del momento della giornata. Dopo la colazione incrementa la glicemia nella misura del 9%, dopo pranzo del 15% e dopo la cena in misura del 26%. Non è però necessario privarsi del caffè: è sufficiente concederselo durante le pause e lontano dai pasti principali.