Una volta ritenuto un bene di lusso, appannaggio dei ricchi o dei giorni di festa, la carne oggi è presente spesso quotidianamente sulla tavola di molti italiani. Sembra divenuto un bene irrinunciabile, praticamente un’abitudine, tanto che per un periodo si è pensato che fosse assolutamente necessaria in un’alimentazione bilanciata. Oggi sappiamo che non è così, e che anzi un’alimentazione priva di carne apporta numerosi benefici per la salute. Ma cosa rischia chi mangia carne tutti i giorni della settimana? Ecco la risposta della medicina.
Una curiosità legata al consumo abituale di carne, che non molti conoscono, riguarda una patologia conosciuta un tempo come “malattia dei signorotti”. Definizione che indicava appunto come si trattasse di una patologia in grado di colpire solamente i ricchi e i benestanti, coloro che un tempo potevano permettersi di consumare spesso la carne. Solo dal dopoguerra in poi infatti la carne si è diffusa così tanto nelle tavole degli italiani: i consumi sono aumentati del 300%. La malattia in oggetto è la gotta, ovvero l’accumulo di acido urico nelle articolazioni, con conseguenti attacchi di artrite, con gonfiore, dolore ed arrossamento articolare.
Affaticamento renale e gotta non sono le uniche conseguenze possibili. Uno studio comparso sulla rivista medica British Medical Journal, basata su un campione complessivo di mezzo milione di individui monitorati per 16 anni, dimostra come la carne aumenti il rischio di mortalità per numerose patologie. Tra queste troviamo i tumori, le malattie cardiache, il diabete, le infezioni e persino l’Alzheimer. La carne è ricca di grassi monoinsaturi e polinssaturi il cui effetto nocivo è aumentato dalla cottura, peggio se prolungata. Inoltre contiene nitriti e nitrati, sostanze nocive per il nostro organismo e potenzialmente cancerogeni. Inoltre la carne apporta colesterolo, già naturalmente presente nel nostro corpo ma che introdotto con l’alimentazione diventa un fattore di rischio cardiovascolare a causa della sua capacità di aderire alle pareti venose, causando ostruzioni.
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