“Monica, ma tu fai il tortano o il casatiello?”: è la domanda che mi sento fare spesso quando la Pasqua si avvicina. Si tratta di due specialità napoletane, simili e per questo spesso confuse, tipiche di questa festa, ma che sono talmente gustose da poter essere tranquillamente cucinate anche in altre occasioni. Tra le due, quella che preferisco è sicuramente la prima. Il motivo? Semplicemente tradizione di casa mia. Oggi ho pensato quindi di raccontarvi come fare il tortano con il lievito madre, ma prima non possono mancare qualche curiosità e, ovviamente, alcuni suggerimenti per una preparazione a regola d’arte.
Apparentemente si presentano come “gemelle diverse”, ossia ciambelle salate la cui differenza più evidente sta tutta nella presenza delle uova. Il casatiello infatti, il cui impasto è a base di farina, acqua, lievito e strutto, dopo essere stato farcito con salumi, formaggi e uova sode, viene infine decorato con uova intere, poi “fermate” con pezzettini di pasta incrociati, come fossero un cestino.
Il tortano invece, il cui composto è molto simile al casatiello, originariamente era farcito solo con formaggi e “ciccioli” o “cicoli”, ossia grasso del maiale lavorato e ridotti in fiocchetti. Si trattava quindi di un rustico più “povero”, ma poi nel corso del tempo i ciccioli sono stati sostituiti in parte o del tutto da altri tipi di salumi e uniti a diversi tipi di formaggio. Per quanto riguarda le uova, inoltre, la scelta di inserirle – solo – nell’impasto è lasciato al gusto di chi prepara. Rimangono quindi un ingrediente facoltativo. E questo, oltre che la forma, è probabilmente il motivo per cui tortano e casatiello vengono spesso confusi.
Spesso vi racconto che le ricette originali non sono mai tali, perché ogni famiglia che ne possiede una ne rivendica la paternità. Anche nel mio caso la ricetta arrivata tra le mie mani è quella tramandata da mia nonna, che a sua volta l’ha avuta da mia zia, che però l’ha modificata, così come io l’ho cambiata rispetto a quella che mi ha insegnato mia madre. Lei infatti utilizzava il lievito di birra, mentre io negli ultimi anni, come ho avuto modo di raccontarvi, sono passata al lievito madre, che rinfresco ogni settimana e con cui preparo ogni tipo di lievitato, sia dolce che salato. Ma prima della ricetta, vediamo alcune indicazioni generali da tenere presente quando si prepara il tortano napoletano.
Non tutte le farine sono uguali. Alcune sono più adatte a lievitazioni veloci, altre si prestano a impasti più lunghi. Quelle che preferisco io per la preparazione del tortano sono la manitoba e la farina di tipo 0. Potete ovviamente usare anche altre tipologie, ma tenete presente che potrebbero cambiare i tempi di lievitazione e anche il grado di assorbimento dell’acqua.
Ne abbiamo parlato diverse volte. Con il lievito di birra si realizza un buon impasto in maniera piuttosto veloce. Se si utilizza la pasta madre, invece, i tempi di lievitazione diventano decisamente più lunghi, ma a favore di una maggiore digeribilità e un gusto migliore. Scegliete voi quale preferite, ma se optate per il primo ricordate di non eccedere con la quantità (4-5 grammi per un chilo di farina saranno più che sufficienti).
Il retrogusto caratteristico del tortano è quello del grasso di maiale. Se non avete a disposizione i “ciccioli”, ma come me fate un mix di salumi, allora dovrete aggiungere un certo quantitativo di strutto per ottenere lo stesso risultato. Ricordate di tenere da parte anche un cucchiaio per ingrassare lo stampo in cui cuocerà il tortano.
A Napoli si dice “a sentimento”, a casa di mia nonna c’era invece il detto “più ce ne metti più ce ne trovi”. Due modi di dire per specificare che, quando si tratta di salumi e formaggi, più si abbonda più il tortano diventa gustoso. Io utilizzo salame, meglio se napoletano, e diversi tipo di formaggio tra cui pecorino, caciocavallo e provolone. Un trucchetto? Mi piace aggiungere un po’ di pecorino grattugiato anche all’impasto, oltre che nel ripieno.
Se nel casatiello sono assolutamente indispensabili, nel tortano come abbiamo visto sono facoltative. Molti le usano, rendendolo più ricco. In questo caso vanno lessate prima, sgusciate, tagliate in spicchi e inserite nell’impasto assieme alla farcitura. Sistemandole in fila, una dietro l’altra, se ne troverà uno spicchio più o meno in ogni fetta.
Si tratta di una ciambella, è vero, ma a meno che non facciate delle quantità minime, il classico stampo per il ciambellone non è adatto perché risulterebbe troppo piccolo. Quello giusto per la realizzazione del tortano non solo ha un diametro superiore, ma presenta anche le pareti leggermente svasate, per favorire la seconda lievitazione che deve avvenire in teglia. Se non ne avete a disposizione di più grandi, il mio suggerimento è quello di usare una teglia tonda con un diametro di almeno 32 cm in cui al centro potete inserire un bicchiere di vetro o una tazza specifici e resistenti al calore (controllate bene!), che vi consentirà di ottenere il buco. Mia nonna aveva un bicchiere di vetro molto spesso, resistente appunto alle alte temperature, che utilizzava proprio per questo scopo e che toglieva solo quando il tortano era pronto e si doveva tagliare.
Come vi dicevo la ricetta originale si è persa nel tempo e numerose sono state le modifiche apportate da ogni generazione. Questa che sto per darvi è quella che utilizzo per fare il tortano il giorno di Pasqua, fatto con il lievito madre. Io non uso i ciccioli, ma abbondo con lo strutto e le indicazioni sui salumi vanno intese come quantità minime, quindi volendo potete anche aumentare le dosi. La cosa importante è distribuire il ripieno senza arrivare al bordo, altrimenti durante la fase di arrotolamento rischierebbe di uscire.
Per il rinfresco del lievito madre
Per il tortano
Per il ripieno
Il tortano napoletano è ottimo consumato freddo, ma, se proprio volete esagerare, il giorno di Pasqua, dopo aver cotto un succulento primo al forno, potete inserirlo per dargli una leggera riscaldata e servirlo così tiepido. Sarà ancora più gustoso.
Questa è la mia ricetta per realizzare il tortano napoletano con il lievito madre. Voi lo avete mai preparato o preferite il casatiello?
L’articolo Consigli e ricetta per realizzare il tortano napoletano, ricca specialità pasquale sembra essere il primo su Giornale del cibo.
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