Le patate, tanto amate ed apprezzate da tutti e in qualsiasi modo vengano proposte, sono un alimento non particolarmente adatto ai diabetici. Le patate sono infatti l’ortaggio con indice glicemico più elevato tra tutte le verdure. Nelle patate l’IG però varia a seconda del tipo di cottura, che può arrivare a 95 nel caso delle patate fritte, mentre è di 70 per quelle in busta. Le patate lesse hanno invece un IG pari ad 80. Quindi, come mangiare le patate per abbassare l’indice glicemico? Incredibile.
Patate e indice glicemico, quando considerarlo
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L’indice glicemico non è competenza stretta solo di chi deve monitorare questo valore a causa del diabete. E’ interessante considerarlo anche se si segue una dietra dimagrante perché può essere molto utile per perdere qualche chilo in più con meno sforzo. Evitare sbalzi di glicemia infatti evita che si verifichino attacchi di fame. Nel caso del diabete il discorso riguarda invece la salute. La tabella degli indici glicemici degli alimenti è stata stilata prendendo come punto di riferimento il pane, che ha valore di 100. L’indice glicemico indica la capacità di un alimento di aumentare il volume di glucosio nel sangue. Questo ha anche un altro effetto sulla dieta, perché a fronte dell’aumento di zuccheri nel sangue il nostro corpo produce insulina. Se questa è insufficiente (come nel caso di chi soffre di diabete) o se gli zuccheri e i carboidrati introdotti sono troppi, il corpo non riesce a convertirli in energia e questi si tramutano in adipe.
Cucinare e mangiare le patate nel modo giusto
La buona notizia riguardo le gustose patate è che questo dato si può ridurre con qualche piccolo accorgimento. Il primo è prestare cura alla scelta delle patate, che è bene non siano troppo vecchie. Prediligete se possibile addirittura le novelle, o scegliete almeno le più piccole e giovani. Un altro trucco prevedere di consumarle fredde. Questo perché la cottura scompone gli amidi della patata, tramutandolo in un gel maggiormente assimilabile. In questo modo anche gli zuccheri vengono assorbiti più in fretta. Una volta fredde, pur non tornando alla forma originale, l’amido si ricostituisce e la sua capacità di influenzare la glicemia si riduce. L’altro modo riguarda la cottura: meglio bollirle con la buccia. In questo modo l’indice glicemico si riduce a 65.