Il sedano da molti è considerato solo una componente del soffritto. In realtà di tratta di un ortaggio vero e proprio, che può essere il protagonista di diversi piatti, oppure essere servito in pinzimonio. Il sedano vanta numerose proprietà interessanti, e può essere considerato a buona ragione un valido alimento. Questa pianta era conosciuta addirittura sin dai tempi di Omero come pianta medicinale. Di sedano esistono diversi tipi, ma le più utilizzare in cucina sono il sedano da coste e il sedano rapa, di cui in realtà si consuma prevalentemente la radice. Quello di cui parliamo è il comune sedano verde e croccante di cui si utilizzano i gambi in cucina. Ma come mangiare il sedano per abbassare la glicemia? Ecco il trucchetto della nonna.
Il sedano è un potente antinfiammatorio, in grado di combattere l’ipertensione con pochissime calorie, appena 15 ogni 100 gr di prodotto. E’ un prodotto ricco di fibre e acqua, con un buon potere remineralizzante grazie al suo apporto di minerali come potassio, ferro e manganese. Buono anche l’apporto proteico costituito da vitamina A, vitamina E e vitamina C. Il sedano favorisce la metabolizzazione dei grassi, e grazie al suo alto contenuto di acqua ha un forte potere diuretico grazie alla quale contribuisce a ridurre la cellulite e migliorare il microcircolo. Infine il sedano migliora la digestione e depura il fegato.
Dopo tante proprietà, analizziamo anche le controindicazioni, che sono riassumibili nella sua proprietà allergizzante. Nelle etichette troverete infatti spesso il sedano inserito tra i possibili allergeni. Ma l’allergia al sedano può manifestarsi anche attraverso reazioni crociate con altre allergie, ad esempio quella alla parietaria, ai pollini di betulla o altre allergie alimentari. Il sedano è però molto utile per abbassare la glicemia grazie al suo elevato contenuto di fibre, in grado di contrastare l’assorbimento degli zuccheri a livello intestinale. Il trucco della nonna per beneficiare di questa sua proprietà è mangiare un gambetto di sedano crudo prima di qualsiasi pasto, così da ridurre la glicemia introdotta dagli altri alimenti.
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