HomeSaluteCome mangiare il melone giallo per evitare i picchi glicemici? Incredibile

Come mangiare il melone giallo per evitare i picchi glicemici? Incredibile

Il melone giallo, noto anche come melone invernale, in realtà matura come in estate, come tutte le altre varietà di melone. La sua differenza sta nella serbevolezza: il melone giallo può conservarsi naturalmente per alcuni mesi, semplicemente tenendolo in condizioni ottimali. Sono sufficienti fresco, scarsa luminosità e assenza di umidità per conservare perfettamente i meloni gialli. Oggi, grazie alla frigoconservazione questi possono durare ancora più a lungo, risultando reperibili praticamente tutto l’anno. Si tratta di un frutto molto dolce: il suo indice glicemico infatti è 75. Come mangiare il melone giallo per evitare picchi glicemici?

Come mangiare il melone giallo per evitare i picchi glicemici? Incredibile

Melone giallo, dolcezza da dosare

Per evitare picchi glicemici con un frutto tanto dolce è importante mangiarlo lontano dai pasti ed in piccole quantità. Meglio non superare i 100 gr al giorno, divisi in più spuntini. Nonostante il suo grado zuccherino e l’elevato indice glicemico non è necessario privarsi di questo frutto, in quanto il melone giallo è in grado di regolare il meccanismo dell’insulina. Si tratta di un frutto altamente energetico, con un discreto apporto calorico ma anche ricco di fibre. Questa sostanza regola la funzione intestinale ed allunga il tempo di assorbimento degli zuccheri nel sangue, evitando così picchi glicemici.

Proprietà del melone giallo: tanta salute sotto la scorza

Il melone giallo è ricco di vitamina A, che funziona come un prezioso anti-age nel nostro corpo ed è in grado di contrastare l’azione dei radicali liberi. Nel melone sono contenute anche le vitamine del gruppo B, in grado di trasformare in energia il cibo e ideali per darci la carica. Il melone giallo è ricco anche di vitamina C, che rafforza le nostre difese immunitarie e ci preserva da malanni da raffreddamento. Il melone risulta benefico anche per il cuore grazie ad una particolare molecola, l’adenosina, un’ì anticoagulante in grado di diminuire il rischio di ictus e infarti.

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