Gli anacardi sono uno snack ormai molto diffuso anche in Italia, venduto sia in versione salata che al naturale. Appartengono al gruppo della frutta secca e come il resto della famiglia, sono particolarmente calorici: 553 calorie ogni 100 gr di prodotto. Contengono anche parecchi grassi, circa 44 gr nello stesso quantitativo. Apportano però 0 colesterolo e una vera ricchezza in termini di potassio: ben 660 mg. Vale la pena perciò peccare di gola. Questo minerale è indispensabile alla funzione muscolare, inclusa quella cardiaca, e al corretto scambio di fluidi tra le cellule del nostro corpo. Ma come mangiare gli anacardi per abbassare la glicemia? Ecco il trucchetto della nonna.
Anacardi e diabete, permesso concesso?
Ti potrebbe interessare anche:
Gli anacardi sembrano essere particolarmente utile nel prevenire il diabete di tipo 2, in quanto è stata dimostrata la loro capacità di aiutare le cellule costituenti dei muscoli ad assorbire gli zuccheri presenti nel sangue. Questo si rivela utile anche nella gestione del diabete, e quindi ad abbassare la glicemia alta. Ad aiutare questa funzione è il loro contenuto di acido oleico, grazie alla quale i muscoli trasformano gli zuccheri in energia. Il trucco della nonna prevede di consumarli lontano dai pasti, come spuntino, così da sfruttare la loro capacità saziante ed evitare picchi glicemici a fine pasto.
Proprietà degli anacardi
Gli anacardi sono ricchi di grassi buoni, ed apportano un elevato contenuto proteico (35 gr ogni 100 di prodotto). Sono ricchi di fenilalanina, acido folico e vitamine del gruppo B, utili a fornire una sferzata di energia sia al corpo che alla mente. Apportano anche vitamina K, in grado di fluidificare il sangue e ridurre il rischio di infarti ed ictus. Apportano numerosi sali minerali come ferro, magnesio, fosforo, zinco e selenio, oltre al già sopracitato potassio. Gli anacardi forniscono anche calcio, indispensabile per la salute di denti ed ossa.