Il cioccolato è uno dei primi alimenti che si tende ad escludere dalla propria alimentazione in caso di diabete o glicemia alta. Senza ragione in realtà, dato che il cioccolato, specie se fondente, ha un indice glicemico di appena 25, considerato quindi basso. Importante è mantenere un’alimentazione adeguata nel suo complesso, e non certo preoccuparsi di un piccolo strappo, e tanto meno del buon cioccolato. Un quadratino di fondente al giorno apporta più benefici che problemi. Il quantitativo ideale è 30 gr. Ecco però 5 controindicazioni a cui prestare attenzione per non stare male.
Cioccolato e controindicazioni
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Il cioccolato da prediligere è il vero fondente, quello contenente cioè il 45% di pasta di cacao e il 26% di burro di cacao. Il cioccolato al latte rientra in tutti altri parametri: basta pensare che apporta il 25% di grassi in più del fondente. Il cioccolato contribuisce a migliorare l’umore, ma attenzione a mangiarlo la sera. Il cioccolato apporta anche caffeina, che può essere d’ostacolo all’addormentamento e disturbare l qualità del sonno. Inoltre il cioccolato contiene teobromina, una sostanza che può causare ansia, tremori, agitazione, sudorazione, perdita di appetito, nausea e vomito.
Effetti collaterali del cioccolato
Ovviamente il modo migliore per evitare gli effetti collaterali è regolarsi con i quantitativi. Il cioccolato contiene ammine, una sostanza che può dare dipendenza, creando un effetto craving, ovvero un desiderio impulsivo tipico delle sostanze psicoattive. In soggetti particolarmente sensibili il cioccolato può causare mal di testa e rossore al viso. Per lo stesso motivo è sconsigliato a chi soffre di emicrania cronica, in chi soffre di tachicardia o aritmia, o ipersensibilità alle sostanze nervine. In ultimo è necessario prestare particolare attenzione in caso di disturbi gastrici o intestinali.