A tutti può capitare di trovare in dispensa, tra la frutta o in frigo qualche cibo ammuffito. Purtroppo le spore delle muffe sono presenti nell’aria e si sviluppano in condizioni di umidità e temperatura ideali, su qualsiasi superficie ed in particolare su quelle contenenti proteine. Esistono migliaia di muffe, alcune innocue, altre persino salutari. Altre ancora possono causare reazioni allergiche o risultare tossiche e persino patogene. Molti davanti al cibo ammuffito provano istintivo orrore e gettano tutto. Altri ancora nella speranza di ridurre lo spreco si limitano ad asportare la parte muffita e mangiare il resto. Questa è una buona soluzione solo su alcuni tipi di cibi in cui le muffe non riescono a penetrare in profondità. Ma cosa succede se mangi muffa?
Mangiare muffa: ecco cosa succede al corpo
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Mangiare muffa può capitare anche per sbaglio, per distrazione. Se l’ingestione è minima, le conseguenze non dovrebbero essere rilevanti. In caso contrario, poiché l’organismo non è in grado di espellere ne metabolizzare queste sostanze, si possono verificare 3 reazioni: tossica, allergica o patogena. Nel primo caso ci troveremo di fronte ad una intossicazione alimentare, con nausea, vomito, mal di testa e dolori addominali e, nei casi più gravi, febbre. In caso di reazione allergica possono comparire arrossamenti cutanei, eritemi, prurito, gonfiore e in casi estremi il collasso cardiocircolatorio. Nel terzo caso, i patogeni possono causare patologie degenerative o croniche, specialmente in presenza di un sistema immunitario non del tutto efficiente.
Muffe, come evitare rischi
Poiché non possiamo sempre garantire per la perfetta organizzazione del nostro sistema immunitario -che può essere deficitario durante una convalescenza, o se si assumono farmaci particolari come corticosteroidi o immunosoppressori- è bene non scommettere ed evitare accuratamente gli alimenti che presentino muffe. Le micotossine inoltre sono in grado di danneggiare il fegato ed il sistema nervoso o renale. La prevenzione è importante: ricorda che la muffa si sviluppa con temperature tra i 15 e i 30° e in presenza di umidità. I prodotti frigo non ne sono immuni perché durante il loro trasporto o manipolazione -l’estrazione dal frigo e la presenza in tavola durante il pasto o vicino i fuochi magari accesi durante la cottura- sono esposti a temperature più miti e subiscono anche se momentaneamente una scorretta conservazione. Se noti la presenza di muffa non rischiare: meglio gettare l’alimento.