Il cachi è un meraviglioso frutto tipico della stagione autunnale. Ne esistono più di 500 varietà, anche se le più conosciute in Italia sono il cachi loto, quello morbido, il cachi mela e quello vaniglia. Gli ultimi due hanno la capacità di maturare anche dopo la raccolta e, con la frigoconservazione, possono essere mantenuti anche durante l’inverno. Questo frutto è noto in Oriente come albero dalle 7 virtù, tra cui l’alta proprietà energetica dei suoi frutti. Di contro questi sono abbastanza calorici: ogni 100 gr di prodotto apportano ben 70 calorie. Inoltre hanno un notevole grado zuccherino, per cui si tratta di uno dei pochi frutti sconsigliati a chi soffre di diabete.
Cachi, attenzione agli zuccheri
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I cachi sono costituiti principalmente da acqua, per ca. l’80% del loro peso. Ma il 16% degli stessi è composto da zuccheri. Sono l’ideale per contrastare spossatezza e stress psicofisico, ma sono inadatti a chi segue una dieta. Inoltre insieme a uva, datteri, fichi, cocomero e melone rientrano tra i frutti inadatti a chi soffra di glicemia alta. Se proprio ci si vuole concedere uno di questi frutti in caso di diabete, è meglio farlo sporadicamente, e riservandolo ad un fuori pasto, magari come colazione o spuntino energizzante. I cachi vantano numerose proprietà: sono diuretici ed aiutano a contrastare la ritenzione idrica. Inoltre grazie all’apporto di fibre (circa 2,5 gr ogni 100 di prodotto) aiutano la corretta funzionalità intestinale.
Proprietà e benefici dei cachi
I cachi contengono numerosi sali minerali indispensabili per il nostro corpo, tra cui spicca il potassio, utile al cuore e alle funzionalità renali e muscolari, oltre a fosforo, magnesio, calcio e sodio. I cachi sono anche ricchi di vitamina C e vitamina A, oltre ad altri antiossidanti come licopene e xantine. Questo frutto è noto anche per le sue proprietà epatoprotettive. Inoltre è emostatico nella sua forma immatura ed è in grado di nutrire la flora batterica buona, su cui svolge anche proprietà antibiotiche.