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Che differenza c’è tra lo zucchero bianco e quello di canna? Facciamo chiarezza

Molti potrebbero incappare in una cocente delusione nell’apprendere che tra zucchero bianco e zucchero di canna non esiste alcuna differenza sostanziale. Chimicamente si tratta esattamente della stessa cosa, ovvero di due molecole vegetali composte da due monosaccaridi quali glucosio e fruttosio, unione nota comunemente come saccarosio. La minima differenza è rilevabile nel residuo di melassa presente nello zucchero di canna. La melassa è un sottoprodotto della materia originaria, che potrebbe essere barbabietola da zucchero o canna da zucchero. Oltre a fornire il caratteristico colore bruno o ambrato, la melassa non ha nessuna proprietà organolettica rilevante.

Conosciamo lo zucchero bianco

Questo non è altro che il prodotto di un processo di raffinazione che si applica allo zucchero grezzo. Si tratta della pura e semplice separazione del saccarosio dalle impurità presenti nella melassa. Non si tratta dunque di uno zucchero “meno sano” o “più povero” rispetto allo zucchero di canna. La melassa contiene minime quantità di minerali e vitamine, ma considerando l’assunzione moderata di zucchero che ci si concede ogni giorno, l’apporto garantito dalla residua quantità di melassa presente nello zucchero di canna è veramente irrilevante.

Colore diverso, stessa molecola: ecco il segreto dello zucchero di canna

Dunque non c’è nessuna ragione per preferire uno zucchero rispetto all’altro. Si tratta di un reale caso di operazione commerciale, che ha visto negli scorsi anni una demonizzazione dello zucchero bianco in favore dello zucchero bruno. Oltretutto la definizione “zucchero di canna” è impropria, in quanto lo zucchero di canna può provenire indifferentemente dalla canna da zucchero rispetto la barbabietola. E’ corretto in generale ritenere lo zucchero un alimento che fornisce calorie vuote, in quanto non offre nessun nutriente. Entrambi gli zuccheri apportano 4 calorie per grammo. Si sente spesso definirlo “veleno bianco”, a causa della sua capacità di nutrire la flora batterica “cattiva” a discapito di quella buona, oltre a causare una leggera dipendenza e causare agitazione, nervosismo e stimolare mal di testa nei soggetti predisposti. Questi aspetti negativi tuttavia sono imputabili ad entrambe le tipologie di zucchero.

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