L’estate è anche tempo di viaggi, e si sa, per gli italiani mangiare è importante. Ma quello che unisce spesso divide, e se per molti uno dei piaceri della vacanza è proprio scoprire nuovi piatti e cucine diverse dalla propria, per tanti altri il cibo è unicamente quello italiano, meglio se preparato dalla nonna. Eppure esistono migliaia di sapori, più o meno noti: possibile che tra questi non ce ne sia uno adatto al tuo palato? Che tu voglia prima o poi provarli o meno, ecco una selezione di 20 piatti tipici particolarmente caratteristici della loro terra di origine. Li conoscevi tutti?
Il giro del mondo in 20 ricette
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Partiamo da casa nostra, dove a quanto pare il piatto più tipico, tra i milioni possibili, è la pasta al pomodoro. Bianca, condita di rosso e decorata dal basilico verde, sembra richiamare la nostra bandiera. Anche se a voi sembra una banalità, se ospitate degli stranieri, offritegli un bel piatto di spaghetti: basterà scolarli al dente per stupirli.
Dai nostri vicini francesi potete assaggiare Les Escargot, le famose lumache fritte molto di moda un tempo, ma sempre tipiche in Francia. Ma se non ve la sentite, nessuno vi colpevolizzerà.
Rimanendo nel mediterraneo, in Spagna troviamo la famosa Paella, un piatto a base di riso, zafferano, verdure, spezie e carne -oppure pesce nel caso dell’originale Paella Valenciana.
In Belgio uno dei piatti tipici vede serviti insieme cozze, patate fritte e varie salse, tra cui la particolare fromage blue, il tutto idealmente accompagnato dalla birra. Se vi trovate da quelle parti e siete curiosi da assaggiarlo, chiedete dunque con la vostra migliore pronuncia un piatto di Moules-Frites.
Potrebbe andarvi meglio in Olanda, dove ad attendervi ci sono i Bitterballen, gustose polpette di carne di manzo e beschamella, ingrediente che gli conferisce una particolare morbidezza.
In Scozia potete provare gli scones, una pasta simile a quella delle note brioche ma meno dolce e dai ripieni vari. Stuzzicanti e molto adatti al nostro palato.
Sempre più lontano
Smørrebrød: il nome è strano, ma il gusto saprà sorprendervi senza disturbare. Si tratta di una sfiziosa ricetta danese, che prevede pane nero imburrato servito con pesce (salmone o aringa affumicata) oppure carne, formaggio o sottaceti. Vale la pena provarla anche senza recarsi in Danimarca, semplicemente cercando di riprodurla a casa propria.
Più complicato invece cercare di cucinare i Toltottkàposzta, involtini di foglie di cavolo ripiene di carne e grano saraceno, serviti al sugo. Se siete in Ungheria dunque non dimenticate di provarli. A patto di riuscire a pronunciarne il nome, certo.
La Russia è enorme ed è difficile individuare IL piatto tipico, ma uno di questi sono i Pelmeni, ravioli dal ripieno vario a seconda della zona e serviti al burro o in brodo o conditi con panna acida.
Più facile che abbiate già provato i Samosa, dei saccottini di pasta philo pieni di patate, carote, piselli e garam masala, tipici dell’India.
In Eritrea potrete assaggiare un piatto tipico dai numerosi sapori: viene servito con lo spezzatino al centro (di pollo o manzo) e accompagnato da verdure cotte, legumi, insalata e accompagnato da delle crespelle di pane acido di nome enjera, con cui prelevare e mangiare il cibo: il che richiede una certa manualità.
Più facili da mangiare la Feijoada, in Brasile: un piatto di fagioli neri sin carne accompagnato da riso bianco.
In Cambogia non mancate di provare l’Amok, pesce cucinato nel latte di cocco ricoperto di salsa e spezie e servito in foglie di banana.
In Venezuela sono ottimi gli Arepa, panini morbidi al burro e farina di mais, disponibili con vari ripieni e ideali come cibo da passeggio.
Bisogna sedersi invece per gustare il Potjiekos, piatto tipico del Sud Africa, cotto sulla fiamma viva in una particolare pentola a tre piedi. Contiene carne marinate con bitta o sherry, carote, cavoli, patate, riso e spezie varie.
Triste a dirsi, ma in Australia si mangia il canguro, in bistecche. Questo simpaticissimo animale è particolarmente inviso in patria, anche per la sua abitudine di saltare sulle auto. Certo che a mangiarlo ci vuole -è il caso di dirlo- stomaco.
Se pensate di conoscere la cucina cinese grazie ai ristoranti in patria, ricredetevi: e durante il vostro viaggio in Cina provate i Bao, panini al vapore ripieni di carne o verdure.
Mentre in Giappone potete approfittare delle polpette di polpo, rinunciando per una volta all’amato – ma ormai mainstream- sushi, e chiedendo Takoyaki.
In Canada omaggiate i tempi che corrono chiedendo “il budino del disoccupato” ovvero pouding chômeur, il cui nome richiama la semplicità di questa torta al burro servita con sciroppo di zucchero: semplice ma gustosissima.
Anche in America è difficile individuare un piatto tipico: si tratta di un’aerea troppo vasta, su cui l’immigrazione più varia ha lasciato la propria impronta culinaria. Ma se siete a New York non fatevi mancare i Bagel, ripieni di salmone o avocado.