Per dimagrire si sa che è indispensabile seguire una buona alimentazione, basata su cereali -preferibilmente integrali in quanto ricchi di fibre- e su frutta e verdura. Purtroppo le patate non sono il vegetale più adatto in caso di dieta. Hanno un indice glicemico elevato (sopra gli 85 a seconda del metodo di cottura) e, a causa di questo, rischiano di essere tramutate in grasso se gli zuccheri dei nostri pasti sono superiori all’insulina disponibile nel nostro corpo. Eppure esistono delle piccole accortezze per cucinare e servire le patate che possono ridurre il loro impatto sulla linea. Ecco come gustarle per non dovervi rinunciare e magari riuscire a dimagrire.
Dieta dimagrante: bisogna rinunciare alle patate?
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Le patate lesse possono benissimo essere inserite nell’alimentazione di chi è a dieta, seguendo questo semplicissimo trucco. Le patate sono composte di amido che, a contatto con il calore, perde la sua originaria forma in cristalli assumendo una consistenza gelatinosa che rende le patate eccessivamente assimilabili. E’ sufficiente servirle fredde affinché l’amido abbia tempo e temperatura di ricomporsi -anche se non per tornare nella forma originaria. Le patate sono un ottimo alimento a cui vale la pena non rinunciare. Ricche di potassio e fibre, regolano le funzioni intestinali, saziano a lungo e riducono la pressione sanguigna, oltre a contrastare il colesterolo.
Patate e indice di sazietà: cos’è e come funziona
Oltre all’indice glicemico, che torna molto utile non solo a chi soffre di diabete ma anche a chi vuole mantenere la linea, esiste anche un indice di sazietà. Questa scala misura quanto un cibo può essere definito saziante, e le patate hanno il punteggio massimo. Significa che mangiando patate possiamo ridurre la fame, in particolare quella nervosa, che ci spinge a mandare giù qualsiasi cosa a discapito della linea. Inoltre le patate sono costituite da amido resistente, in grado di risvegliare il nostro metabolismo e aumenta i livelli di batteri probiotici.