L’ipertensione è una patologia molto diffusa, che riguarda il 31% della popolazione femminile e il 33% di quella maschile nel nostro paese. Di questi, il 14% e il 19% rischiano di sviluppare patologie cardiovascolari e renali. L’ipertensione è un aumento della pressione sanguigna, che sale oltre la norma. Siamo in presenza di pressione alta quando la sistolica (o massima) è uguale o superiore ai 140 mmHg e la diastolica (minima) è pari o superiore a 90 mmHg. Valori pressori stabilmente elevati possono condurre a ictus, infarto del miocardio o scompensi cardiali, oltre a malattie arteriose periferiche ed insufficienza renale.
Curare l’ipertensione a tavola
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Sia in forma preventiva che curativa, seguire un’alimentazione adeguata e uno stile di vita sano sono due strade fondamentali contro l’ipertensione. La dieta giusta deve essere bilanciata, varia e soprattutto a basso introito di sale. Spesso siamo convinti di controllare il sale che introduciamo perché limitiamo questo condimento sui cibi. In realtà la nostra dispensa è piena di preparati il cui contenuto di sodio è elevato e nascosto. Ad esempio una fonte di sale elevata la troviamo nei crackers, nel pane e nei prodotti da forno, persino in quelli dolci come cornetti e biscotti. Il sale si trova persino nei cereali per la colazione, nei dadi da cucina, in numerosi surgelati e nelle zuppe pronte. Questo perché il sale è un conservante eccellente e viene spesso usato come coadiuvante in molte preparazioni.
Insaccati ed ipertensione, ecco a cosa stare attenti
Tra le fonti di sodio in eccesso troviamo sicuramente gli insaccati, tanto più gustosi proprio perché molto saporiti. E’ meglio non consumarli pi+ di due volte a settimana, e limitarsi a 50 gr a porzione. In questa categoria sono da prediligere il prosciutto cotto e gli insaccati di pollo e tacchino, che generalmente contengono il 40% in meno di sodio rispetto a bresaola, salame e prosciutto, che sono invece da evitare.Un modo per ridurre la pressione è introdurre elevati quantitativi di calcio e potassio, attraverso il consumo quotidiano di frutta e verdura, nella misura di 3 e 2 porzioni al giorno. Questi alimenti sono così in grado di ridurre il rischio cardiovascolare.