Il melone è un frutto che apporta numerosi benefici, con in più tanta dolcezza. In molte parti è già disponibile, trattandosi di un frutto coltivabile anche sotto tunnel, il che può anticipare di molti mesi la sua stagione, specie nelle regioni più calde. Ricco di carotenoidi, il melone ci aiuta a prepararci alla bella stagione grazie al suo potere di preparare la pelle all’abbronzatura, proteggendola e prevenendo l’invecchiamento. Il melone è caratterizzato anche dalla presenza di adenosina, una sostanza in grado di fluidificare il sangue, prevenendo così rischi a carico dell’apparato cardiocircolatorio come infarto ed ictus. Comprensibile il desiderio di mettere in tavola il melone tutti i giorni. La domanda però è: mangiare melone tutti i giorni fa male? Ecco l’incredibile risposta
Melone tutti i giorni: perché si, e perché no
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Il melone è ideale sia dopo il pasto che consumato come spuntino. A patto di non soffrire di diabete, caso nel cui, dato il suo elevato indice glicemico, è preferibile consumarlo unicamente lontano dai pasti. Il melone ha anche un moderato controllo sulla glicemia e per questo non è da escludere nemmeno dall’alimentazione di chi soffre di diabete. E’ poco calorico (appena 34 calorie ogni 100 gr di prodotto) e per questo è consigliabile anche nelle diete dimagranti. Grazie al suo elevato apporto di fibre, sazia a lungo e aiuta a regolare l’attività intestinale. Il melone ha benefici effetti per la pelle, sia contro la cellulite, grazie al suo elevato apporto di acqua che lo rende un frutto drenante, che per la pelle stessa che beneficia dell’introito di vitamine A e C, in grado agire come antiossidanti.
Melone tutti i giorni, ma attenzione alle quantità
Non c’è ragione dunque di non mettere questo frutto in tavola ogni giorno, a patto di non esagerare. Questo prezioso frutto dalle qualità antiossidanti e antitumorali, in grado di regolare la pressione arteriosa e di proteggere la vista, può portare un unico problema. Lo squilibrio elettrolitico tra sodio e potassio. Evitarlo però non è difficile: basta attenersi al quantitativo di 150 gr al giorno, corrispondente a ca. 2 fette di frutto già pulito dai semi e dalla buccia. Il quantitativo scende a 100 in caso di pazienti affetti da diabete, per cui è importante tenere a bada la glicemia.