Bevanda spesso demonizzata, il vino fa parte della tradizione e dell’immaginario della festa. Per taluni invece è un’abitudine e non riescono a pranzare o cenare senza un bicchiere di vino a tavola. Per altri ancora è una passione tale da girare alla ricerca dei vini tipici dei luoghi e provare abbinamenti sempre nuovi o tentare quello perfetto. Ad altri ancora da fastidio persino l’odore. Insomma, il vino fa parte delle nostre vite, in un modo o nell’altro. Ma cosa succede a chi beve un bicchiere di vino tutti i giorni con ipertensione? Incredibile
Bere vino con l’ipertensione: quali conseguenze?
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Bere un bicchiere di vino (rosso) al giorno sembra avere effetti protettivi nei confronti dell’apparato cardiocircolatorio. Il vino contiene intatti resveratrolo, un polifenolo dal potere antiossidante. Questo è in grado di contrastare il processo di invecchiamento cellulare, con un’azione di contrasto al colesterolo. E’ anche in grado di moderare il livello di trigliceridi nel sangue e controllare la glicemia basale. Inoltre il vino ha il potere di aumentare la sensibilità dei tessuti all’azione dell’insulina. Eppure non si registrano effetti relativi alla pressione sanguigna, tranne nei casi di abuso di alcolici. In quell’evenienza si potrebbe registrare un aumento del battito cardiaco seguito da depressione, ma non si tratta di una reazione specifica al vino, quanto più all’alcool in generale.
Benefici generici del vino per la salute
Tra i benefici inaspettati del bere un bicchiere di vino al giorno troviamo la sua azione fibrinolitica e antintrombotica, che conferma il vino come un prezioso alleato del cuore. Stranamente il vino sembra contrastare anche l’osteoporosi sia negli uomini che nelle donne. Il vino bianco inoltre ha un effetto preventivo nei confronti delle malattie reumatiche grazie al suo apporto di tirosolo e acido caffeico, due sostanze in grado di contrastare gli stati infiammatori. Il vino libera le endorfine e per questo ha un moderato effetto antidepressivo, a patto di non abusarne. In ultimo sembra avere un benefico effetto sulla calcolosi della colecisti. Perché non approfittarne?