Le pesche sono un frutto altamente idratante e rinfrescante, perfetto per affrontare la stagione calda che ci attende. Grazie alla sua ricchezza d’acqua la pesca è diuretica e depurativa. In Cina viene coltivata da oltre 5000 anni, dove era considerata simbolo di immortalità. Le pesche hanno pochissime calorie, appena 39 ogni 100 gr di prodotto, ed è perfetta consumata come spuntino anche nelle diete ipocaloriche. Ma cosa succede se mangi le pesche con il colesterolo alto? Incredibile
Le pesche e le loro innumerevoli qualità
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Le pesche sono ricche di sali minerali indispensabili a molte funzioni nel nostro organismo. Ad esempio il potassio, in grado di regolare lo scambio di fluidi tra le cellule e necessario alla corretta contrazione muscolare, compresa quella che coinvolge il muscolo cardiaco. Il potassio è anche in grado di abbassare la pressione in quanto facilita l’eliminazione deli liquidi in eccesso e di conseguenza, anche del sodio. Il magnesio apportato dalle pesche riduce l’insonnia, il nervosismo e gli stati depressivi. Combatte i crampi muscolari e anche quelli dovuti ai dolori mestruali. Il fosforo è un minerale essenziale per la salute di denti e ossa. Le pesche apportano anche vitamina C, in grado di contrastare il danno causato dai radicali liberi.
Pesche, colesterolo ed altri prodigi
Grazie al loro buon apporto di fibre le pesche sono in grado di ridurre il colesterolo alto. Le fibre sono in grado di ridurre l’assorbimento del colesterolo, contrastato anche da un altro componente fornito dalle pesche. Sempre in virtù delle fibre la pesca aiuta a combattere la stipsi in maniera naturale. La buccia di questo frutto è ricca di composti fenolici in grado di ridurre i livelli di LDL presenti nel sangue. Grazie al beta-carotene -il pigmento responsabile del colore rosso-aranciato delle pesche- il nostro organismo è in grado di ricavare luteina e zeaxantina, due sostanze in grado di proteggere gli occhi.